Giallo sul conto della D'Addario

Michela Ravalico

Patrizia D'Addario deve aver guadagnato molto bene in questi anni di onorata professione. Secondo un'inchiesta condotta dalla Procura di Bari, che Panorama rivela nel numero in edicola venerdì 5 febbraio, la escort famosa per i legami con il premier Berlusconi, avrebbe depositato su un conto corrente italiano a lei intestato circa un milione di euro. Qualcuno insinua che ci sia anche un conto all'estero. Lei nega, dice "conti all'estero non ne ho. Per quanto riguarda i soldi, io e la mia famiglia ne abbiamo su un libretto bancario. Sono ciò che ci resta dell'eredità di mio padre dopo la vendita degli immobili che sono riuscita a far sbloccare, dalle banche e dalle società di recupero crediti, dopo il suo suicidio".  In un'intervista al quotidiano Bari Sera,  la D'Addario smentisce la circostanza del conto estero. "Ci sono, ovviamente - prosegue riferendosi al libretto bancario - i proventi della mia precedente attività, di cui non mi pare di aver fatto mistero visto che tutti sanno che facevo la escort. Questi sono tutti i soldi che ho. È con quei soldi che volevo e voglio ricostruire il mio residence. Per me quei soldi è come se non ci fossero. Non li ho mai utilizzati se non per emergenze improvvise. Tutti hanno capito quanto tengo a quel progetto. Soldi che uso solo per la retta di mia figlia che studia in un college". L'inchiesta- Due settimane fa Panorama ha aperto il giornale con uno scoop: Patrizia D'Addario, l'escort barese al centro dello scandalo che ha coinvolto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarebbe indagata insieme ad almeno altre 12 persone dalla Procura della Repubblica di Bari per 'avere ordito un complotto contro Berlusconi'. Secondo gli inquirenti, a quanto scrive Panorama, la D'Addario, sarebbe stata "selezionata e successivamente consegnata a Tarantini affinché portasse a termine la missione di compromettere la reputazione del presidente del consiglio, mettendolo politicamente in difficoltà". Secondo quanto riportato dall'Ansa, e confermato dal settimanale,  Panorama afferma che "a breve, nei confronti di alcuni giudici che avrebbero partecipato a quello che appare come un vero e proprio complotto ai danni del premier dovrebbe scattare un procedimento parallelo" che sarà affidato alla procura di Lecce. Nella vicenda «un ruolo non secondario lo avrebbero recitato alcuni giornalisti, ai quali sarebbero state passate notizie allo scopo di alimentare il clima a sostegno della tesi di D'Addario. Alcuni articoli sarebbero stati persino utilizzati per indirizzare le indagini». Il settimanale aggiunge che per questo filone "sarebbero già pronte le richieste di misure cautelari per diversi personaggi, compresi alcuni appartenenti alle forze dell'ordine". Al vaglio dell'inchiesta, infine - sempre secondo quanto scrive Panorama - ci sono anche accertamenti patrimoniali sulla D'Addario ("sarebbe risultata intestataria di numerosi conti correnti, direttamente o attraverso prestanome") e in particolare "alcuni movimenti di denaro di entità rilevante" come un trasferimento in Qatar nel febbraio 2008 di un milione e mezzo di euro fatto "fisicamente dalla stessa escort" a Tarantini per portare a termine la missione di compromettere la reputazione del presidente. La Procura non conferma- La procura di Bari , il giorno dopo l'uscita dell'inchiesta di Panorama, ha smentito di avere in corso indagini su un presunto complotto che magistrati, giornalisti, politici e la escort Patrizia D'Addario avrebbero attuato per mettere in cattiva luce Silvio Berlusconi. "In merito alla notizia di stampa apparsa oggi sul settimanale Panorama- è detto nella nota - e relativa alla pretesa ipotesi di accordi fraudolenti miranti ad una calunniosa rappresentazione processuale, con conseguente iscrizione nel registro degli indagati di magistrati, politici, giornalisti o professionisti, questa Procura della Repubblica smentisce che vi siano iscrizioni di notizie di reato aventi tale contenuto".