Scuola, via libera alla riforma "epocale"

Eleonora Crisafulli

Via libera alla riforma dell'istruzione secondaria superiore. Dopo l’approvazione della Conferenza unificata Stato-Regioni e Consiglio di Stato e delle commissioni cultura di Camera e Senato, i tre  decreti presidenziali della scuola secondaria superiore ottengono il “sì” dei ministri. Una riforma epocale - Secondo il presidente del Consiglio le scuole italiane potranno così raggiungere il livello di quelle europee: «È molto importante l'attenzione data alla formazione dei nostri giovani, ancora oggi hanno dalla scuola di Stato qualcosa non in linea con i Paesi europei più avanzati. Una riforma epocale che non ha alcuna impronta ideologicaAttualmente la scuola superiore e tecnica non sforna ragazzi con cognizioni adeguate alle richieste del mondo del lavoro». Il premier ha poi sottolineato che migliaia gli insegnati sono stati consultati e hanno partecipato a questa riforma -  definita dalla Gelmini «epocale» e senza «impronta ideologica» - mettendo a disposizione la loro esperienza. Infine ha ringraziata il ministro dell'Istruzione perché «è qui e ha lavorato alla riforma della scuola invece di andare in viaggio di nozze». Tagli ai corsi - La riforma prevede uno sfoltimento dei corsi e degli indirizzi di studio: i licei diventeranno 6 (dagli attuali 450, tra sperimentazioni e progetti assistiti), gli istituti tecnici da 10 con 39 indirizzi scenderanno a 2 con 11 indirizzi, i professionali da 5 corsi e 27 indirizzi saranno snelliti a 2 corsi e 6 indirizzi. Diminuiranno inoltre le ore di insegnamento, in particolare presso gli istituti professionali dove si passerà da 36 a 32 ore. Il riordino sarà attuato dal prossimo anno scolastico (2010-2011) solo per le prime classi delle scuole superiori.