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Perù, 1402 turisti evacuati da Machu Picchu

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Sono stati effettuati 93 voli aerei in 11 ore, ma rimangono ancora 800 turisti: 30 italiani

francesca Belotti
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Un ponte aereo senza precedenti in Perù ha permesso di evacuare 1.402 turisti bloccati da quattro giorni vicino all'antica città inca del Machu Picchu in seguito alle piogge torrenziali che hanno colpito la zona. Lo ha reso noto il ministro del Turismo, Martin Perez, precisando che sono stati effettuati 93 voli aerei in 11 ore, grazie al ritorno del bel tempo, ma che rimangono ancora 800 turisti da evacuare. Giovedì la Farnesina aveva riferito che sono «poco meno di una trentina» gli italiani rimasti bloccati nel villaggio. Il ministero degli Esteri aveva aggiunto che i nostri connazionali stanno bene, sono seguiti dall'ambasciata italiana a Lima e stanno alloggiando negli hotel del villaggio. La vicenda - Ha avuto inizio lunedì sera lo sgombero tramite ponte aereo di circa 2.000 turisti bloccati da domenica nel villaggio peruviano di Aguas Calientes, nei pressi del complesso archeologico di Machu Picchu, la zona delle rovine Inca dichiarate nel 1983 patrimonio dell'umanità dell'Unesco. A causa delle forti inondazioni che hanno colpito la zona due mila turisti, europei, nordamericani e latinoamericani, verranno progressivamente trasportati tramite sei elicotteri militari e della polizia a Ollantaytambo, da dove raggiungeranno poi la città di Cuzco. Il Perù ha dichiarato lo stato di emergenza per 60 giorni in due province del sud-est a causa delle forti piogge.

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