Fiat chiude l'anno con 848 milioni di perdita. Il titolo giù del 3,7%

francesca Belotti

Un anno incredibilmente difficile il 2009. Lo ha detto Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, a commento dei dati di bilancio approvati lunedì 25 gennaio in consiglio. E infatti il conto economico della prima azienda italiana è decisamente in rosso. Il gruppo Fiat ha chiuso il 2009 con una perdita netta di 848 milioni di euro, perdita che include un impatto di 0,6 miliardi di euro derivante da oneri atipici (nel 2008 l'utile netto era stato di 1,7 miliardi di euro). Nonostante tutto, il cda, presieduto da Luca Cordero di Montezemolo, ha deciso di remunerare gli azionisti, proponendo un dividendo complessivo per le tre categorie di azioni di 237 milioni di euro (escludendo le azioni proprie, ovvero quelle in mano alla stessa Fiat). Una decisione che scatenerà polemiche. L'anno scorso, infatti, Fiat aveva sospeso il pagamento delle cedole, per far fronte alla crisi. Quest'anno, anche se l'azienda ha chiuso in perdita, ha scelto di ripartire i profitti tra i soci (l'azionista di maggioranza di Fiat, con il 30% delle azioni, è Exor; la finanziaria, guidata da John Elkann, è a sua volta controllata dall'accomandita della famiglia Agnelli Sapaz, ovvero dagli svariati rami della famiglia Agnelli).  “La ripresa della distribuzione di dividendi riflette la convinzione che il gruppo ha la capacità di continuare a generare utili – spiega l'azienda in un comunicato- anche se in un contesto di mercato significativamente differente”. Le critiche - " E` inaccettabile che il gruppo Fiat preferisca dare un segnale di fiducia agli azionisti e contemporaneamente scaricare gli effetti del bilancio in rosso sui lavoratori. Chiediamo al governo di non circoscrivere la discussione del 29 al pur grave caso di Termini Imerese e di ampliarlo a quella che a tutti gli effetti è diventata la nuova vertenza Fiat".  L'attacco è di Giovanni Centrella, segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici.  "Il bilancio appena pubblicato - aggiunge il sindacalista - non può passare inosservato perché‚ mentre da una parte si distribuiscono dividendi, dall`altra ci sono persone che protestano sui tetti e che rischiano il posto di lavoro. Fiat nel suo `nuovo` piano presentato a dicembre 2009 ha implicitamente delineato un futuro di esuberi e ridimensionamenti, iniziando con i fatti prima a colpire i lavoratori dell`indotto". Centrella si riferisce al caso di Termini Imerese, la fabbrica siciliana condannata alla chiusura proprio da Marchionne In Borsa - Intanto ieri il mercato ha punito il titolo Fiat in Borsa, che infatti ha lasciato sul terreno oltre il 3% a 9,59 euro.