Nichi spacca il Pd

francesca Belotti

Nichi Vendola stravince in Puglia, rifilando uno schiaffone più forte del previsto a Pierluigi Bersani. Troppa la disparità tra il governatore in carica e il suo rivale Francesco Boccia, vicino ad Enrico Letta, pupillo di Bersani, D’Alema e Franceschini. Un distacco di 92.000 voti, il 73% contro il 27. Troppi. Le urne in Puglia si sono chiuse ieri sera alle 21. Quasi 200mila i votanti delle primarie, mai visti tanti negli anni passati. Coloro che votarono in Puglia alle primarie del Pd il 25 ottobre scorso quando venne scelto Pierluigi Bersani a segretario del partito furono circa 170.000. Furono invece 79.296 i partecipanti alle primarie del 2005 quando per la prima volta Nichi Vendola ebbe la meglio su Francesco Boccia nella scelta del candidato presidente del centrosinistra per la Regione Puglia. Durante la giornata code, in alcuni casi lunghe anche decine di metri, si sono formate davanti ai seggi. Udc candida la Poli Bortone -  Bocciato Boccia, l'Udc ha confermato che andrà da sola al voto. "Abbiamo sempre detto che un progetto nuovo che ci comprendesse non era identificabile con il progetto Vendola. L’abbiamo detto prima e lo ribadiamo oggi con fermezza" ha spiegato in conferenza stampa il leader centrista Pierferdinando Casini.  "Perciò - aggiunge - l’Udc alle regionali in Puglia correrà da sola e la candidata sarà la senatrice Adriana Poli Bortone, leader di "Io sud". Casini ha concluso l'incontro stampa con una battuta:  "Da oggi i forni diventano tre, nè con Vendola e nè con Casini", riferendosi alla politica dei due forni, ovvero che l'Udc abbia scelto di allearsi in talune regioni con il Pd e in altre con il Pdl. L’Udc alle regionali in Puglia correrà da sola e la candidata sarà la senatrice Adriana Poli Bortone, leader di "Io sud" dichiara Casini. Le primarie - Per ogni voto andato a Boccia, Vendola ne ha presi tre. Da oggi Vendola potrà quindi cominciare la campagna elettorale vera contro il suo avversario del Pdl, Rocco Palese, da cinque anni capo dell'opposizione in Consiglio regionale. "Da questa mattina - ha detto Vendola - partirà un film che molti non si aspettano, che non è un film fatto di rendiconti e di risentimenti". Già ieri sera, quando ancora l'esito delle primarie non era ufficiale e nella sede del Pd si respirava aria mesta, nella "fabbrica di Nichi" è cominciata la festa per il presidente uscente e leader di Sinistra Ecologia e Libertà. Tanto che è stato lì che si è deciso di tenere la conferenza congiunta dei due candidati una volta concluso lo spoglio. Vendola ha atteso l'arrivo di Boccia sulla strada, chiedendo alle decine si sostenitori che erano fuori del comitato di accoglierlo con un applauso.  "Nessuno deve sentirsi sconfitto in questa storia", perché l'energia messa in campo da Vendola e Boccia - assicura il governatore uscente  - avrà la capacità di creare un unico grande cantiere, un'unica grande fabbrica di dialogo con i pugliesi". E così è stato, all'applauso della folla si è aggiunto l'abbraccio del vincitore. "Penso che le sconfitte peggiori siano quelle sfide che non si fanno, specie quando ci si crede veramente", ha detto Boccia, invitando subito Vendola a raccogliere "l'onere di costruire una coalizione che noi del Pd- ha detto- continuiamo a chiamare alternativa". Di tutta la contesa, secondo Boccia, "resta la passione". E "nessuno deve sentirsi sconfitto in questa storia", perché l'energia messa in campo da Vendola e Boccia, assicura il governatore uscente, avrà la capacità di creare "un unico grande cantiere, un'unica grande fabbrica di dialogo con i pugliesi". E l'Udc? Nessun riferimento esplicito, ma Vendola dice: "Abbiamo tutti quanti il medesimo obiettivo e tutti quanti utilizzeremo parole, atteggiamenti percorsi per rendere questa alleanza la più larga possibile". "Perchè il profilo riformatore di una alleanza - aggiunge - non può che essere arricchito da pluralità di culture che possono portare un apporto". E "il Pd è il perno fondamentale di una coalizione alternativa alla destra". Alla fine per Vendola, "nessuno deve sentirsi sconfitto in questa storia", è stata una anticipazione della campagna elettorale vera e il centrosinistra "si è solo scaldato i muscoli". A Venezia vince Orsoni - La partita per succedere a Massimo Cacciari e diventare sindaco di Venezia entra nel vivo. Sarà Giorgio Orsoni, per il centrosinistra, a sfidare Renato Brunetta. Il ministro è stato candidato da Silvio Berlusconi a nome dell'intera coaliazione Pdl-Lega, Orsoni ha vinto la sfida delle “Primarie della Città” organizzate da tutti i partiti del centrosinistra. Con il 46% ha battuto il Verde Gianfranco Bettin, per poco più di 1300 voti e, con notevole distacco (18,65), Laura Fincato, assessore in carica, unica dei tre candidati iscritta al Pd. Successo previsto, dato che il centrista Orsoni è stato lanciato dallo stesso Cacciari, sostenuto da gran parte del Pd, tutto quello che conta, e dall'Idv di Di Pietro. Cacciari ha proposto il suo nome nella prospettiva di un'allargamento dell'alleanza all'Udc e Orsoni si è candidato fin dall' inizio con questo obiettivo. Ed è la prima cosa che ha detto subito dopo l'investitura: “Obiettivo centrato. Da domani bisogna mettersi al lavoro perché l'avversario non è certo da sottovalutare. L'ho sempre detto e lo ripeto, io punto ad una coalizione che va dall'Udc a Rifondazione”. Un'alleanza allargata, “senza escludere nessuno del centrosinistra”. “I contatti che ho avuto con l'Udc davano la cosa per sicura nel caso della mia candidatura. Ne ho parlato anche con Casini - sottolinea Orsoni - Da domani cominceremo a rinsaldare i legami”. Bettin, appoggiato soprattutto da Verdi, Rifondazione e alcune associazioni della città, ha salutato la vittoria di Orsoni all'insegna di una forte collaborazione:  “Ora tutti uniti. Adesso lavoriamo per la partita vera contro Brunetta. Da domani massima collaborazione e massimo impegno di tutti per non consegnare Venezia a Brunetta e alla destra, soprattutto alla Lega”.