Paderno Dugnano, bimba di 5 anni aggredita da pitbull
Una bimba di 5 anni è stata sfigurata dal pitbull con cui stava giocando. È accaduto a Paderno Dugnano, in provincia di Milano, nel primo pomeriggio di mercoledì nel cortile di una casa di via Amatore Sciesa. La bambina era in compagnia del cane dei vicini, ai quali era stata affidata, quando l’animale l'ha aggredita alla testa e al viso, causandole ferite profonde. La piccola è stata immediatamente ricoverata all'ospedale di Niguarda con ferite profonde alla testa, al volto e al collo. Le sue condizioni sono serie, ma non sarebbe in pericolo di vita. Secondo quanto riferito dai medici che l’hanno in cura, la bambina ha riportato lo scuoiamento parziale del capo, varie ferite al viso e una lesione al naso, in parte esposto. I medici hanno programmato un intervento e al momento si riservano la prognosi soprattutto per il danno estetico, che verrà valutato in un secondo momento. L'intervento, che ha lo scopo di suturare le ferite, secondo le prime valutazioni potrebbe protrarsi per alcune ore. Il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli, commentando la notizia, ha affermato che si tratta di una nuova «dimostrazione del totale fallimento della nuova ordinanza del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini», che ha «cancellato senza giustificazione alcuna la lista delle 17 razze ritenute potenzialmente pericolose, tra le quali appunto il pitbull». La nuova ordinanza è stata impugnata dal Codacons al Tar. L'associazione chiede non soltanto il ripristino della lista, ma anche l'obbligo del patentino per i proprietari di questi cani. Per i pitbull, in particolare, il Codacons chiede misure aggiuntive, vietando per il futuro la libera vendita. Punta il dito invece contro i proprietari del cane il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini: «Sono vicina alla famiglia della piccola. Quanto accaduto è l'ennesimo grave episodio di aggressione che si verifica ancora una volta in ambiente domestico per irresponsabilità e incuria del proprietario e di cui lo stesso risponderà sul piano civile e penale. Purtroppo come spesso accade in questi casi le vittime sono i soggetti più deboli, come i bambini».