Stalking per amicizia

Eleonora Crisafulli

Non si rassegnava alla fine di un’amicizia. Doveva fare qualcosa: sms, telefonate a tutte le ore del giorno e della notte, appostamenti e atti persecutori di ogni tipo, compreso un incendio e un’aggressione. Alla fine, dopo sette mesi, il giovane bergamasco protagonista della vicenda oltre a non aver riconquistato l’amico, è stato arrestato per stalking. Le indagini hanno dimostrato che l'arrestato cercava quotidianamente il contatto con il giovane amico con decine di messaggi e chiamate al cellulare, tanto da aver costretto il venticinquenne a cambiare più volte il numero del telefonino. In un'occasione recente, lo stalker aveva appiccato un incendio nella casa della vittima col chiaro intento di dimostrare fino a che punto poteva spingersi. Gli episodi sono giunti al culmine quando l'arrestato, non ricevendo risposta al suo incessante suonare al citofono, aveva lanciato un flessibile contro il vetro della camera da letto ferendo in maniera lieve l'ex amico e sua madre. La vicenda di Bergamo è una delle prime applicazioni della legge contro gli atti persecutori in cui la relazione affettiva è un'amicizia.