A 8 anni nella lista dei sospetti terroristi

Eleonora Crisafulli

Nuova gaffe per il sistema di sicurezza americano. Un bambino di otto anni è stato inserito nella lista dei sospetti terroristi cui gli Stati Uniti vietano di imbarcarsi su un aereo o richiedono speciali controlli. A commettere l’errore è stata la Transportation Security Administration, una delle agenzie finite sotto accusa per il mancato inserimento di Umar Farak Abdulmutallab nella stessa lista in cui invece si trova il piccolo. Nonostante l’allarme fosse stato lanciato dal padre dell'attentore di Detroit. L’agenzia aveva sempre smentito le voci sulla possibile presenza di bambini sulla “no fly list” ma oggi si scopre che Michael Hicks, boy scout di Clifton nel New Jersey, viene considerato dai funzionari doganali un pericoloso terrorista. «Altro che leggenda metropolitana, è tutto vero», ha affermato la mamma di Mikey, Najlah Feanny Hicks, stanca dell'equivoco che perseguita la sua famiglia in occasione di ogni viaggio in aereo. La prima volta il bambino era appena nato, la donna in partenza con il figlio per la Florida si era vista rifiutare l'imbarco dai funzionari della compagnia aerea: «Il suo nome è sulla lista dei terroristi», era stata la motivazione. L’ultimo episodio si verificò la scorsa estate, quando la famiglia Hicks partì per le vacanze nelle Bahamas: il bambino ormai cresciuto non fu trattato come un inoffensivo neonato, ma addirittura come un terrorista  adulto controllato secondo le procedure: «Gli hanno fatto alzare le mani, l'hanno perquisito come se fosse un criminale. Un terrorista può far liberamente esplodere i suoi slip senza che nessuno lo fermi, ma un bambino di 8 anni non può passare tranquillo i controlli di sicurezza».