Alitalia, Silvio ai sindacati

Albina Perri

Se la trattativa fallisse per un "egoismo irragionevole", il governo non potrebbe "garantire" quanto promesso ai 3.250 esuberi previsti dal piano di salvataggio di Alitalia. Ci sarebbe cioè una "drastica" riduzione di sostegni e rimborsi. Lo ha detto Silvio Berlusconi a proposito della trattativa su Alitalia, sottolineando che le parti in causa "devono considerare anche questo". Ma queste dichiarazioni non piacciono alla segreteria della Cgil, che considera "inaccettabili e non consone all'alto ruolo che ricopre, le dichiarazioni del Presidente del Consiglio in riferimento alla Cgil, al suo segretario generale e al ruolo che l'organizzazione sta svolgendo nella trattativa per salvare l'Alitalia". Lo si legge in una nota dello stesso sindacato. “Al presidente del Consiglio - conclude la nota della segreteria - la Cgil chiede più rispetto, più misura e di evitare goffi tentativi di scaricare su altri responsabilità che sono, per la quota che gli compete, anche sue". Gli animi sono caldi dopo che la riunione prevista per oggi tra le nove sigle intersindacali dei dipendenti di Alitalia è stata annullata. La disdetta improvvisa, arriva dopo la decisione di incontrarsi con i sindacati confederali e le associazioni professionali di piloti e assistenti di volo nove per trovare una posizione comune da presentare alla Cai e al governo nell'incontro di mercoledì o giovedì. Ma l’atteso appuntamento odierno è stato cancellato, ufficialmente a causa di precedenti impegni. Ufficiosamente, invece, sono trapelate altre due possibili giustificazioni. La prima, come riferisce un sindacalista dell'area autonoma, è che "alcuni sindacati che ieri si erano detti disponibili ci hanno ripensato perché non vogliono che l'intesa già raggiunta possa essere migliorata da un nuovo round negoziale facendoli passare per organizzazioni troppo attente agli interessi della controparte”. La seconda possibile spiegazione, invece, è di tipo tattico. "Questa sospensione permetterà a Letta di chiedere a Cai qualche giorno in più per poter fare una trattativa sui contratti tutti insieme. Cai ha chiesto di chiudere entro la mattinata del 15 perché ha già convocato cda e assemblea. Ma il sindacato per elaborare una posizione comune ha bisogno di tempo e quindi Letta potrà chiedere a Cai di non disperdere tutto il lavoro fatto solo per rispettare una data". "I contatti sono continui, spero di chiudere entro le 48 ore". E' l'auspicio del segretario della Cisl Raffaele Bonanni. "Io - ha puntualizzato - avevo dato la mia disponibilità a chiudere già 15 giorni fa, perchè tra distruggere tutto e salvare l'azienda, io preferisco salvare l'azienda". Il problema, ha concluso il segretario della Cisl, è che "ci troviamo di fronte a qualche difficoltà unitaria". Eppure stamane Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, aveva ripetuto la sua apertura al piano Alitalia. La soluzione che si prospetta per Alitalia in alternativa al fallimento, aveva detto infatti, “è una soluzione forse modesta dal punto di vista industriale e come configurazione della nuova azienda e che richiede, in pochi giorni, cambiamenti radicali nella vita di migliaia di lavoratori. Però non ci sono alternative.  Il numero uno della Uil non aveva nascosto la difficoltà di mettere d'accordo le 9 sigle sindacali: “È un esercizio di immaginazione che va al di là delle mie possibilità”.