Italiani rapiti in Mauritania

Eleonora Crisafulli

Ancora nessuna notizia sugli italiani rapiti in Mauritania il 18 dicembre scorso. Ma, a tre giorni dalla visita in Africa del ministro degli Esteri, Franco Frattini, che toccherà tra gli altri, Mauritania e Mali, il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, ha assicurato: «È nostro interesse intrattenere rapporti di stretta collaborazione con tutte le autorità in loco dei Paesi che possono svolgere un ruolo nella soluzione positiva della vicenda». Sergio Cicala e la moglie Philomene Kabore, originaria del Burkina Faso, sono nelle mani di Al Qaeda nel maghreb islamico che ha rivendicato il rapimento, ma si è rifiutata di avviare una trattativa con i mediatori tribali e aprire un canale per giungere alla liberazione degli ostaggi. Massari ha ribadito che sono stati attivati «tutti i canali politici, diplomatici, di intelligence, necessari per garantire la soluzione positiva del caso». Il caso dei due italiani rapiti «sarà ovviamente al centro dell'attenzione» durante la missione del ministro degli Esteri prevista per l'11 e 12 gennaio prossimi. In quell’occasione, precisa il portavoce, «solleciteremo questo tipo di collaborazione», ma almeno per il momento rimane immutato «lo stretto silenzio stampa per salvaguardare l'incolumità degli ostaggi».