Galan costretto a lasciare

Maria Acqua Simi

Giancarlo Galan non si ricandiderà in Veneto. La decisione viene direttamente dagli uffici romani del Pdl, che hanno deciso che Galan dovrà lasciare il posto ad un leghista, forse Zaia o il sindaco di Verona Flavio Tosi. Ma lui non la prende bene. E, d'impeto, risponde:  "Considero quanto avvenuto peggio di un tradimento, e cioè un errore. Ora mi prenderò il temponecessario per riflettere tentando di capire regole e modalità di unmodo di fare politica che non condivido ma che posso tentare dicomprendere" . Il valzer delle poltrone era cominciato già un anno fa a Padova, quando Bossi  aveva investito come candidato per la Regione Flavio Tosi, neo sindaco di Verona. LO scorso settembre Galan era riuscito ad avere un faccia a faccia con Berlusconi, ad Arcore, senza però strappare nessuna promessa al premier. Poi, a metà ottobre 2009, in una cena a palazzo Grazioli, Berlusconi e Bossi si erano accordati per consegnare il Veneto alla Lega. Mentre la Lombardia sarebbe rimasta - come confermato domenica scorsa - in mano a Roberto Formigoni. In Veneto, nel frattempo, si era cominciato a parlare di una lista civica in sostegno del governatore uscente nella quale, oltre ai delusi Pdl, potrebbe confluire anche l'Udc. "Fino a quando nessuno mi spiegherà per quale motivo uno che ha governato bene non debba continuare a governare la mia risposta sarà sempre la stessa: resto in campo", ripeteva comunque Galan. Fino alla decisione di ieri: alla Lega andranno il Piemonte (con Cota) e il Veneto. In Lazio correrà la Polverini e Biasotti in Liguria.