La riforma parte in autunno
Al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini è il giorno di Angelino Alfano. Il Guardasigilli è entrato nel merito delle riforma della giustizia, annunciando che “si farà dialogando”, qualora sia possibile trovare un punto d’incontro con l’opposizione, altrimenti il governo non tarderà a proseguire per contro suo. La riforma rimane dunque una priorità e sarà nell’agenda di questo autunno, “una sfida, un banco di prova tra chi vuole cambiare e chi vuole conservare”. “La faremo dialogando perché decidere senza dialogare è come una dichiarazione di guerra unilaterale”. Poi ha aggiunto: “Parlare senza poi decidere è l'esatto contrario di una cultura di governo che vuole dare risposte al nostro Paese”. A tal proposito la maggioranza si confronterà al proprio interno, in particolare si discuterà sulla proposta della Lega di procedere all’elezione diretta dei pubblici ministeri: “Il rapporto tra i pm e i giudici fa parte del discorso sulla riforma, ne parleremo con il Carroccio nei prossimi giorni”. Alfano ha chiarito la posizione anche di fronte all’esito dell’indulto voluto da Mastella nel precedente governo Prodi: “Le nostre carceri oggi sono di nuovo piene, l'indulto è fallito perché c'è stata la recidiva, perché i detenuti non sono stati messi nelle condizioni di poter non delinquere ancora”. A questo punto ha aggiunto che si procederà alla costituzione di “una grande agenzia di collocamento per i detenuti perché abbiano una missione nella vita”. “I cittadini meritano un processo più veloce e una giustizia più rapida per risolvere le loro controversie. Noi daremo un ventaglio di risposte sull'efficienza”, ha garantito il ministro.