Processo breve, l'Anm:

Maria Acqua Simi

L'Anm (Associazione Nazionale Magistrati), il sindacato delle toghe, grida alla paralisi della giurisdizione, causata dalle enormi carenze di organico dei magistrati delle procure, sopratutto al Sud dove è più reale e concreta la forza della criminalità organizzata. Le Procure italiane sono vuote e «a fronte della situazione creatasi negli uffici giudiziari più esposti, le proclamazioni dell'intento di abbreviare i tempi del processo e di rafforzare la lotta al crimine appaiono prive di ogni credibilità ». Lo ha scritto l'Anm in un documento approvato oggi: è l'«ultimo allarme sull'ulteriore aggravamento della situazione in molte procure della Repubblica, alcune delle quali totalmente prive sia del capo dell'ufficio sia dei sostituti; e molte altre, con scoperture di organico anche del 60 per cento». Il comunicato si conclude esprimendo un'ulteriore preoccupazione. «È ormai evidente il rischio, anzi la certezza - afferma il sindacato delle toghe - di una vera e propria paralisi della giurisdizione, che si traduce nella abdicazione dello Stato al controllo del territorio, e alla tutela della sicurezza dei cittadini, in zone segnate dalla pesante presenza della criminalità organizzata e mafiosa, e della delinquenza diffusa. Alcuni uffici giudiziari del Sud sono ormai completamente carenti di magistrati. In altri uffici, sia al Sud che al Nord, le scoperture di organico sono superiori al 60%. In un avamposto della lotta alla mafia come la Procura di Palermo mancano ben 16 pubblici ministeri».