Frattini si appella a Mosca

Eloisa Palomba

Roma - Dopo l'annuncio di ieri della sospensione delle attività di cooperazione militare tra Mosca e i Paesi dell'Alleanza Atlantica, seguita ai contrasti nel conflitto in Georgia e per il progetto americano di scudo missilistico, oggi il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, rivolge il suo appello al governo russo affinché prosegua nella collaborazione militare con la Nato, che resta “indispensabile" per la sicurezza comune.  Quello espresso oggi dai 26 ministri degli Esteri della Nato, riunitisi per discutere sulla crisi in Georgia, è un atteggiamento "fermo ma anche costruttivo e propositivo". Lo ha detto proprio Frattini, citando le parole del suo omologo portoghese, Luis Amado. "Questo credo sia l'approccio giusto. Credo che se ci fossimo messi a cercare giudizi di valore e disvalore non saremmo andati molto lontano", ha aggiunto il ministro, sottolineando che "oggi e' il momento di chiedere il rispetto degli impegni presi, di occuparsi delle popolazioni colpite da questa grave crisi, di confermare che il dialogo con la Russia resta aperto purchè la Russia mostri buona volontà. Allora e' chiaro che dare giudizi, analizzare storicamente, valutare colpe e responsabilità avrebbe portato su una china totalmente improduttiva". Frattini ha quindi espresso l'auspicio che Mosca "comprenda che questo e' un segnale chiaro e fermo: lasciamo la porta aperta anzi chiediamo un dialogo continuato con Mosca ma certamente se si firma un impegno questo impegno va mantenuto subito". Ed e' proprio per questo, ha concluso il titolare della Farnesina, che a Bruxelles "tutti quelli che hanno preso la parola hanno detto che il ritiro delle truppe e' la prima cosa". Finora tutte le riunioni del Consiglio di Sicurezza sulla crisi georgiana sono finite con una fumata nera. Oggi i diplomatici russi al Palazzo di Vetro hanno "messo in blu" una bozza di risoluzione sulla Georgia, che nel gergo tecnico dell'Onu significa che la potrebbero mettere al voto nelle prossime ore. L'ambasciatore aggiunto degli Usa alle Nazioni Unite, Alejandro Wolff, ha detto che "la bozza di risoluzione russa non sarà appoggiata dal mio governo, gli Stati Uniti", minacciando di bloccare il documento con un veto. Sul tavolo dei Quindici c'è anche una bozza di risoluzione preparata dalla Francia a nome dell'Unione europea. Vitaly Ciurkin, l'ambasciatore della Russia all'Onu, ha fatto capire che bloccherebbe il documento francese in caso di voto. Il testo proposto da Mosca pone enfasi sulla necessità di aprire negoziati internazionali sul futuro delle regioni separatiste georgiane appoggiate dalla Russia, l'Abkhazia e l'Ossezia del Sud. Wolff, invece, ha detto che il richiamo alla "integrità territoriale è una questione di fondamentale importanza" e deve perciò essere presente in un documento approvato dai Quindici.