Giù le mani dai nostri crocifissi

Silvia Tironi

Giù lemani dai nostri crocifissi. L’Italia farà ricorso contro la sentenza della Corte Europea deidiritti umani, che impone al nostro Paese di togliere il crocifisso dalle aulescolastiche. Il compito di ricorrere contro la decisione sarà affidato al ministrodegli Esteri, Franco Frattini. Riunito oggi a Palazzo Chigi, ilConsiglio dei ministri ha confermato quanto riferito dal giudice NicolaLettieri, che difende l’Italia davanti alla Corte di Strasburgo. Lo si apprendeda fonti. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa è molto chiaro: “Non applicheremo quella sentenza.Cosa ci possono fare? Una multa? Ci cacciano dall’Europa?”. Che non si tratti di "sentenza coercitiva" è convinto anche il premier Silvio Berlusconi, secondo il quale la sentenza non ha anclua "possibilità di coercizioneche ci impedisca di tenere i crocefissi nelle aule" e qualunque sial'esito del ricorso che il governo ha deciso di presentare "non ci saràcapacità coercitiva". Il capo del governo definisce la decisione di Strasburgo "assolutamentenon rispettosa della realtà. L'Europa tutta, ma in particolare un Paesecattolico come il nostro non può, come ebbe a dire Benedetto Croce, nondirsi cristiana". Il premier ha quindi ricordato la battaglia condottadall'Italia per introdurre le radici giudaico-cristiane nella nuovaCostituzione europea. In quel caso, ha sottolineato, "Paesi laici olaicisti, come la Francia di Jacques Chirac, si opposero". E ha quindi osservato che la sentenza proviene da una "commissione delConsiglio d'Europa, alla quale partecipano Paesi come la Bielorussiache non fanno parte dell'Unione europea". Il Cavaliere ha quindiconfermato che il governo italiano ha presentato ricorso, ma ha anchesottolineato come anche in caso di esito negativo la decisione diStrasburgo non avrà conseguenze. Petizione popolare - Intanto la Lega propone una petizione popolare: “Nessuno potrà maiprivarci dei nostri simboli, della nostra storia, della nostra identità. Cometutti voi saprete nei giorni scorsi la Corte Europea per i diritti dell'uomo, con unasentenza, che ha lasciato a dir poco sconcertati, ha stabilito che i crocifissidebbano essere rimossi dalle nostre scuole. Rimuovere i crocifissisignificherebbe rinunciare ad una parte della nostra cultura, della nostratradizione, di quello che oggi siamo”. Lo afferma il ministro per la Semplificazione LegislativaRoberto Calderoli. “Una rinuncia -prosegue - che nessuno di noi intende accettare. Per questo - anche se ilgoverno ha già presentato un ricorso contro questa pronuncia della CorteEuropea per i diritti dell'uomo - la Lega Nord non starà a guardare e, come sempre èaccaduto in tutti i precedenti casi analoghi, si attiverà, fin da subito, perdare al popolo la possibilità di pronunciarsi e dire l'ultima parolasull'opportunità o meno di privarci di un simbolo importante quale ilcrocifisso. Pertanto – aggiunge il ministro - ci mobiliteremo immediatamenteper dare il via ad una maxi raccolta firme a riguardo: portiamo in piazza inostri gazebo e i nostri banchetti, diamo la parola al popolo e facciamofirmare tutti i cittadini per chiedere, attraverso una petizione popolare, dilasciare i crocifissi sui muri delle nostre scuole, dei nostri ospedali, deinostri luoghi pubblici, dove sono sempre stati. Seppelliamo di firme - concludeCalderoli -  questa assurda sentenza e facciamo sentire la voce dei popolidel Nord, uniti in un solo grido: giù le mani dai nostri crocifissi!''.