I soldati russi sulla via di casa
Tibilisi - "È tempo che il presidente russo mantenga la parola data e ritiri le truppe alla situazione antecedente al 6 agosto". Così aveva detto il segretario di Stato americano Condoleezza Rice in una conferenza stampa al termine della riunione dei ministri degli Esteri della Nato oggi a Bruxelles. E il presidente russo Medvedev sembra averla ascoltata. Quattro blindati e diversi carri armati di Mosca hanno lasciato la loro postazione vicina a Gori per dirigersi verso l'Ossezia del Sud. I Russi hanno cominciato una volta per tutte il loro ritiro da Gori, mentre Nato ha deciso di istituire una speciale commissione per relazioni più strette con il Paese, come si afferma nel documento finale del vertice straordinario dei ministri degli esteri dell'Alleanza. La “Commissione Nato-Georgia”, come il nuovo organismo sarà chiamato, seguirà la falsariga di quella già istituita 11 anni fa per l'Ucraina. Nella conferenza stampa conclusiva del vertice, il segretario generale della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, ha detto che la creazione della commissione non pregiudicherà le prospettive di adesione alla Nato da parte della Georgia.La tensione tra Mosca e Tbilisi resta, però, ancora alta. La Russia ha parzialmente chiuso il confine con la Georgia per impedire a “terroristi stranieri” di entrare nel suo territorio. Mosca teme attacchi improvvisi e rafforza le misure antiterroristiche nel Paese, come annunciato oggi dal capo dei servizi segreti russi (Fsb) Aleksander Bortnikov durante una riunione del comitato nazionale antiterrorismo, da lui presieduto. Bortnikov ha giustificato l'iniziativa con le "informazioni circa la preparazione di atti terroristici da parte dei servizi segreti georgiani nonchè l'intenzione dei capi delle bande di militanti di intensificare la loro attività criminosa nel Caucaso del nord". È stato così disposto il rafforzamento delle misure antiterroristiche nelle sedi del potere statale, nelle infrastrutture di trasporto, negli impianti industriali ed energetici, nei luoghi pubblici con presenze di massa, in primo luogo nella Russia meridionale.