Bossi a Ponte di Legno:

Albina Perri

Umberto Bossi torna nella sua Ponte di Legno per il consueto appuntamento di metà agosto con i sostenitori della Lega e non perde occasione per accendere la polemica politica anche in occasione del Ferragosto. Un discorso a tutto campo che spazia dall’inno di Mameli all’Ici, ribaltando la decisione presa nei primi mesi dal governo di centrodestra. “La farò rimettere”, annuncia dal palco, perché è compito dello Stato dare fondi agli enti locali, allo scopo di creare una forma di autonomia finanziaria. “I cittadini sono disposti a dare, se le tasse vanno ai loro comuni, perché vedono i risultati: strade e aiuole”. Una dichiarazione che provoca la reazione del Partito democratico. “Nel governo regna la confusione”, commenta il coordinatore Enrico Morando, “da un lato, col documento di programmazione economica, l'esecutivo Berlusconi programma un aumento della pressione fiscale costante nei prossimi cinque anni, dall'altro rivendica come grande conquista l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. Ma poi Bossi e una parte consistente della maggioranza annunciano l'intenzione di reintrodurre l'Ici. Mi sembra che il governo stia andando avanti a tentoni”. Previsto pero già per oggi un incontro tra il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ed il leader leghista, per il quale la priorità rimane il federalismo fiscale: “Il federalismo è la riduzione delle tasse”, aggiunge, “se un ragazzo a scuola costa 10 lire in media si danno a tutte le regioni 10 lire: non ci possono essere Regioni che pigliano di più e Regioni che pigliano di meno”. Tornando alle polemiche per il dito medio alzato nel corso del comizio di Padova lo scorso luglio in riferimento all’inno di Mameli, Bossi ha ribadito: “Non è un insulto, ma una memoria storica. Ma l’inno nazionale non c’entrava niente. Il gesto del dito medio è nato nell'antichità perché i romani tagliavano agli arcieri nemici il dito medio per impedire loro di scoccare ancora frecce, pratica ripetuta dagli inglesi con i francesi, ha raccontato il Senatùr.