Giustizia, il premier: serve la rivoluzione
Riformadella giustizia: è ancora polemica. Dopo le dichiarazioni di venerdì diBerlusconi, oggi a intervenire sono Mancino, vicepresidente del Csm, el'Anm, che ha proclamato lo stato d'agitazione. L'Associazione Nazionale Magistrati (Anm) "ribadisce la propria netta contrarietà a riforme che non servono a migliorare il sistema giudiziario nell'interesse dei cittadini, ma solo a ridurre il ruolo di controllo della legalità da parte di una magistratura indipendente". Pertanto l'Anm "proclama lo stato di agitazione e delibera la convocazione di assemblee in ogni distretto aperte a tutti i magistrati per la valutazione delle iniziative da intraprendere, nessuna esclusa". Questi i principali contenuti del documento approvato oggi, all'unanimità, dal Comitato direttivo centrale dell'Anm, che ha poi riservato alla prossima riunione del comitato stesso la programmazione delle iniziative decise. Nel documento il sindacato delle toghe esprime "viva preoccupazione per il clima di costante tensione che attraversa il paese e che oggi ha coinvolto anche le massime autorità di garanzia, con il rischio di alterare il delicato equilibrio tra i poteri dello Stato. La decisione della Corte Costituzionale sulla legge in materia di sospensione dei processi per le alte cariche dello Stato ha rappresentato una nuova occasione per gli ennesimi attacchi ed invettive nei confronti della magistratura e dei singoli giudici, che in ragione delle loro decisioni giudiziarie, sono stati impropriamente trascinati sul terreno della contrapposizione politica e accusati di “disegni eversivi". Il caso Mesiano: “Stupefacente e vergognoso” - Appare stupefacente e vergognoso – sottolinea poi l'Anm – che il giudice Raimondo Mesiano, reo unicamente di aver pronunciato una condanna della Fininvest al pagamento di una somma di danaro in una controversia civile, venga spiato ed inseguito dalla rete televisiva di tale gruppo mentre compie le proprie attività quotidiane, che riguardano esclusivamente la sua intimità, al fine di denigrare e svilire la sua persona, anche attraverso il riferimento ad asserite conversazioni private del medesimo magistrato. L'Anm è ferma nel respingere con sdegno e indignazione tali condotte intimidatorie nei confronti dei magistrati con la finalità surrettizia di orientarne le decisioni". Mancino (Csm): "Assurdo un Csm sotto controllo del Ministero" - “A chi dice che bisogna fare un doppio Csm io dico che non sipuò, perché uno dei due dovrebbe andare sotto al ministero dellaGiustizia, il che è assurdo. O si è giudici e si è indipendenti, oppuresi è qualcos'altro e bisogna vedere che cos'è questo qualcos'altro”. Loha detto il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, sulla riformadella Giustizia. “Al momento non c'è un testo di riforma - ha dettoMancino a margine di una conferenza organizzata dall'Ordine degliavvocati di Avellino - e quindi non si può esprimere un parere. Ci sonopropositi, molti velleitari, molti duttili e prudenti, molti altri nonancora definiti. Quando ci sarà una proposta definitiva, che è neipoteri del Governo formulare, allora noi ci esprimeremo”. Aproposito del caso Mesiano (il giudice della sentenza Fininvest-Cir,nota come lodo Mondadori) pedinato da una troupe di Canale 5, Mancinoprova a riportare la calma: "Ci sono troppe polemiche. Un magistrato vagiudicato più per quello che scrive che non per quello che s'immaginadebba scrivere". La vicenda sarà esaminata martedì prossimo dalla primacommissione del Csm. "Bisogna rispettare un giudice che fa unasentenza. Se la sentenza non è condivisibile c'è il grado successivo digiudizio", ha quindi sottolineato Mancino ad Avellino, dove partecipaad un convegno dell'Ordine degli avvocati. L'Anm: "Difesa della Carta a oltranza" -''Difenderemo a oltranza i valori della Carta costituzionale”. Così ilpresidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara,ha replicato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ieri avevaannunciato la riforma costituzionale della giustizia. ''Diciamo no allariforma della Carta costituzionale, a difesa dell'indipendenza dellamagistratura, nell'interesse dei cittadini”, dice Palamara a marginedella riunione del parlamentino del sindacato delle toghe. ''Noi – haaggiunto Palamara – vogliamo una riforma della giustizia che renda piùveloci i processi e metta al centro dell'attenzione i cittadini”. E inmateria di Csm il leader del sindacato delle toghe fa presente che è inatto ''un'autoriforma” per individuare i candidati alle prossimeelezioni. ''Ma altro è - prosegue Palamara – tornare indietro,collocare il pubblico ministero alle dipendenze dell'esecutivo”.Palamara si è soffermato anche sul ''clima di tensione” che c'è inquesto momento e parla, con riferimento al giudice Raimondo Mesiano,che ha condannato la Fininvest al pagamento di 750 milioni di euro afavore della Cir di De Benedetti, di ''ignobili e indecoroseaggressioni”. Aggressioni che ''non ci intimidiscono ma stanno creandoun forte malcontento nella magistratura”. E a chi gli ha chiesto se ilparlamentino di oggi potrà proclamare uno sciopero, Palamara si èlimitato a rispondere: ''Decideremo le iniziative più appropriate” D'Alema: "Con questo clima nessuna riforma" - Unostop alle riforme annunciate ieri da Berlusconi è arrivato anche daMassimo D’Alema. Le ultime esternazioni sulla giustizia e sulle riformedel presidente del consiglio hanno contribuito a ''un aggravamento delclima”, ha detto l’ex premier a margine di un incontro ad Asolo, inprovincia di Treviso, per la presentazione della candidata segretariaalla regione Veneto del Pd della mozione Bersani. ''Credo - ha aggiuntoD'Alema - che queste minacce siano preoccupanti ma probabilmente moltovelleitarie: non credo che Berlusconi abbia la forza di riscriversi laCostituzione da solo e se ci provasse si troverebbe di fronte adifficoltà insormontabili”. Poi D’Alema ha parlato anche dellecandidature alle prossime regionali. "In Veneto Bossi ha imposto il suopunto di vista e colpisce che forze politiche che avevano fatto delfederalismo la loro bandiera e tuonavano contro le imposizioni romane,oggi siano così centralisti. Capisco che questo possa suscitare unturbamento in Veneto", ha affermato commentando la vicenda dellacandidatura a governatore in Veneto che vedrebbe favorito un leghistaal posto dell'attuale presidente della regione Giancarlo Galan.