Newsweek elogia Berlusconi
Un miracolo in 100 giorni: è quello che ha compiuto Silvio Berlusconi dopo aver vinto le elezioni dello scorso aprile. Ad affermarlo è il settimanale americano Newsweek che pubblica un articolo su come il presidente del Consiglio abbia riportato l’ordine nella caotica Italia e come si preparare ad affrontare il futuro. “Nei suoi primi 100 giorni di mandato, Silvio Berlusconi ha fatto l’impossibile: mettere in ordine questa che sembra una nazione apparentemente ingovernabile”, attacca il pezzo della rivista nel quale si ricorda che il Cavaliere può vantare un indici di approvazione del suo operato pari al 55%, ben più alto di quello di Gordon Brown in Gran Bretagna, di Nicolas Sarkozy in Francia e di José Luis Zapatero in Spagna. Un successo europeo, a conti fatti. L’italiano, sempre secondo il settimanale americano, dopo dieci anni di crescita economica vicina allo zero (la Bank of America ha previsto una crescita dello 0.5% per il 2008), chiede soprattutto sicurezza, anche quella finanziaria. Da qui il poco interesse per le polemiche sorte in seguito al lodo Alfano: “Gli italiani si sentono troppo poveri per occuparsene”, si legge. Mentre Berlusconi, “con il pungo di ferro in guanto di velluto”, sta rispondendo alle loro esigenze, “dispiegando migliaia di soldati in tutta Italia nel tentativo di usare la mano pesante contro l'immigrazione e la piccola criminalità”. Rimane l’incognita delle tasse: gli italiani sono quelli che ne devono pagare di più in Europa e Berlusconi deve trovare ancora il modo per affrontare il problema. Nel ripercorrere gli atti dell'ultimo governo, dallo stato d'emergenza per combattere l'immigrazione clandestina, alla legge per la raccolta delle impronte digitali dei rom, Newsweek parla di una manovra “ammorbidita da Berlusconi” di fronte all'opposizione di gruppi per i diritti umani e dell'Unione Europea. “Ma all'inizio di agosto, ha schierato migliaia di militari nelle strade italiane” precisa. Nel frattempo ha ripulito Napoli dalla spazzatura. Un successo in più.