La sinistra manifesta per la libertà di stampa

Dario Mazzocchi

Per Silvio Berlusconi si tratta di una barzelletta “cattocomunista”, come ha detto al direttore Maurizio Belpietro nel corso dell’intervista di ieri a “Mattino 5”. Per il centrosinistra, invece, il rischio di “fascismo” è più concreto che mai e quindi il 19 settembre, tutti coloro che credono nella libertà di stampa si ritroveranno a Roma per protestare contro il governo. Ma da qualche ora, via internet, è partito un nuovo tam tam: il 19 celebriamo piuttosto il giorno per la “Libertà di cazzeggio”. Ha tutti i connotati per essere considerata una contromanifestazione e le iscrizioni sono state aperte su Facebook. Basta accedere al gruppo “19 settembre - GIORNATA PER LA LIBERTA' DI CAZZEGGIO”. Lo spirito provocatorio non manca, tanto l’appello è accompagnato dalla famosa vignetta di Giorgio Forattini nella quale compare un Massimo D’Alema impegnato a cancellare i nomi del dossier Mitrokhin e che costò una querela al vignettista, oggi dimenticata. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di votare “il più cazzaro di tutti”. Un appuntamento virtuale - “Il 19 settembre si svolgerà sulla Rete la manifestazione nazionale virtuale per la ‘Libertà di cazzeggio’ – si legge nella pagina ospitata dal social network -. Siamo certi che dalle parti di Roma, dove lo stesso giorno si svolgerà la seriosissima manifestazione per la libertà d’informazione, molti saranno i contributi alla nostra iniziativa. Non perché non condividiamo il principio di base, anzi ne siamo fanatici sostenitori, ma perché siamo certi che se davvero in Italia fosse in pericolo la libertà di stampa, D’Alema e Franceschini, Bersani e Di Pietro non sparerebbero le cazzate che sparano. D’Avanzo e Travaglio non scriverebbero le cazzate che scrivono. E noi, non ci faremmo le risate che ci facciamo”. Goliardia, ma non solo. La protesta nei confronti di chi protesta parte da un principio politico: “Chiediamo dunque una massiccia mobilitazione alla nostra campagna, con l’adesione di politici, giornalisti, intellettuali davvero liberi, che in questi 15 anni mai una volta hanno parlato, con l’espressione tragica e preoccupata delle peggiori occasioni, di declino della democrazia, di ‘fine dell’impero romano d’oriente’, di ‘fascismo’, di dittatura. Perché coloro che hanno messo (e continuano a mettere) in guardia gli italiani dal ‘pericolo Berlusconi’ sono gli stessi che si sono arricchiti sfruttando proprio quella libertà di stampa che ha sempre concesso loro di scrivere qualsiasi cosa e che mai nessuno ha messo in pericolo”.  A gente come Marco Travaglio e Peter Gomez fischieranno le orecchie. "Stanchi di chi disegna un mondo cupo" - “Noi siamo spiriti liberi – concludono gli organizzatori -. Liberi di scrivere e di leggere. Di ridere per ciò che altri ritengono serio e di piangere per ciò che altri ritengono divertente. Di vedere un mondo diverso da quello cupo e irreale che dipingono Scalfari e Bocca, Furio Colombo e Concita De Gregorio, Umberto Eco e Oscar Luigi Scalfaro. Liberi di credere che i veri regimi autoritari sono altri, ben più sanguinosi, stranamente ignorati da queste stesse persone che oggi sostengono di combattere un bavaglio alla stampa che non esiste”. E sono “liberi di pensare che il 19 settembre sarà la ‘Giornata del cazzeggio’. Liberi, infine, di bandire per quel giorno il concorso via internet per l’elezione del ‘più cazzaro di tutti’.