Influenza A, bimbi a rischio

Silvia Tironi

Neibambini il rischio di contrarre il virus dell'influenza A/H1N1 è maggiore di 14volte rispetto a quello che corrono gli anziani di oltre 60 anni, che finorasono stati il gruppo più a rischio per l'influenza stagionale. La stima è il risultatodi uno studio condotto dai Centri statunitensi per il controllo delle malattie(Cdc) di Atlanta. La ricerca si basa su 1.557 casi (comprese 7 morti)confermati a Chicago nel periodo compreso fra il 24 aprile e il 25 luglio. Èemerso che i bambini fra 5 e 14 anni sono colpiti dal virus pandemico con lamedia di 147 ogni 100.000 persone, 14 volte superiore a quella rilevata nellospesso periodo fra gli ultrasessantenni. Nei bambini da zero a 4 anni si èosservato inoltre il più alto tasso di ricoveri a causa dell'influenza A (25 su100.000); al secondo posto per numero di ricoveri risultano ancora i bambinifra 5 e 14 anni (11 su 100.000). «Questi dati - rilevano i Cdc - sostengono lestrategie di prevenzione rivolte ai bambini e ai giovani, che corrono unrischio sproporzionato di malattia e ospedalizzazione». Perciò il Comitato diconsulenza per le vaccinazioni dei Cdc raccomanda che bambini e giovani«debbano essere fra i primi gruppi a ricevere il vaccino contro l'influenzaA/H1N1. Monza, paziente è stazionario - Sono stabili le condizioni del giovanedi Parma ricoverato da alcuni giorni all'Ospedale San Gerardo di Monza, a causadi una grave complicanza polmonare provocata dal virus dell'Influenza suina. Losottolinea Luciano Bresciani,assessore alla sanità della Regione Lombardia: “Il processo di guarigione, sefavorevole, richiede del tempo, nell'ordine di una o più settimane. In ognicaso”, spiega Bresciani, “anche se la situazione rimane grave è tutto sottocontrollo e al momento non ci sono indizi di nuove complicanze”. Intanto il24enne è ancora assistito nella respirazione da una speciale macchina perl'ossigenazione, e un nuovo aggiornamento sulle sue condizioni è atteso perdomani mattina. Vaccinazioni dal 15 novembre – L’Italia si sta preparando allanuova ondata di virus N1H1 prevista per quest’autunno. A partire dal prossimo15 novembre saranno disponibili 8milioni di dosi di vaccinazioni, mentre dal 31gennaio saranno pronte altre 16milioni di dosi di vaccino. Si prevede divaccinare il 40% della popolazione. Il vaccino dell’influenza suina verràinnanzitutto somministrato a: personale sanitario, medici ed infermieri, per garantire l’assistenza sanitaria, al momento restano escluse le strutture private soggetti a maggior rischio di complicanze, ossia malati affetti da patologie croniche gravi personale in grado di garantire gli aspetti di sicurezza del Paese (vigili del fuoco, polizia,protezione civile, etc) personale che garantisce la continuità dei servizi essenziali (acqua, energia, telecomunicazioni, rifiuti, etc) bambini e ragazzi dai 2 ai 27 anni: la scelta di questa fascia è giustificata dall’analisi delle statistiche di contagio di questi primi mesi, che vedono nell’intervallo di età indicato le persone più sensibili al virus i soggetti affetti da malattie respiratorie dai 2 ai 65 anni Glialtri 16 milioni di vaccini saranno indirizzati, a partire dal 31 gennaio, allarestante popolazione sana tra i 2 e i 27 anni. Il vaccino prevede 2 dosi, sarà gratuito e raccomandato, ma non obbligatorio; non saràpossibile, almeno inizialmente l’acquisto in farmacia, ma verrà unicamentegestito dalle ASL e da altre strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Ilvaccino non potrà ovviamente garantire l’immunità al 100%. Da un punto di vistapratico il vaccino sarà reso disponibile al personale sanitario deputato allasomministrazione privo di bugiardino e multi dose, dieci dosi per confezione.Sarà un vaccino audiuvato con MS 59. Parallelamente si procederà allavaccinazione relativa all’influenza stagionale 2009-2010. Si ipotizza anche unincremento del 20% dell'offerta attiva per la vaccinazione antinfluenzalestagionale classica estendendo tale offerta in maniera attiva su unapopolazione più ampia rispetto alle categorie previste negli anni precedenti. I sintomi -Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità la situazione "èseria". Il virus 'suino' è nuovo, del tipo A H1N1. Un virus che sitrasmette da uomo ad uomo, sottolinea l'Oms che sostiene che un virus simile"non è mai stato rilevato finora nei maiali o negli uomini". I sintomi,ha spiegato il Ministro della Salute messicano JosèAngel Cordova sono: febbre oltre i 39gradi che si presenta all'improvviso, tosse, mal di gola, mal di testa intenso,dolori muscolari e alle articolazioni, irritazione e arrossamento degli occhi,nausea, vomito e dissenteria, oltre a letargia e mancanza di appetito. Lafascia di popolazione maggiormente colpita non è quella degli anziani o deibambini, ma quella dei giovani adulti sani. Chiusura scuole? – Ieri il ministro dell’Istruzione lo aveva escluso: le scuole non sichiudono, non ce n’è motivo. Sul fronte dell'influenza A, infatti. lasituazione “è sotto controllo". A ribadire il concetto, oggi, è ilsottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, che tuttavia ha sottolineato “cheil governo valuterà se dovesse essere necessario, la possibilità di chiusuradelle scuole“. In materia di scuola intervengono anche i virologi dell’Associazione italiana per la ricerca sui virus (Airv):“Gli istituti italiani dovrebbero pensare a stanze di isolamento e mascherine,mentre a poco servirebbe posticipare l’inizio dell’anno scolastico”.  Così Alessandro Ripalti, virologodell’Azienda  ospedaliero-universitariaPoliclinico S.Orsola-Malpighi di Bologna e presidente dell’Airv, in una nota stila la lista di regole  d’oro da seguire per evitare la diffusionedel contagio fra i banchi  di scuola.Ecco le più  importanti: Informazione: gli studenti e gli insegnanti dovrebbero essere  informati sulla natura dell’influenza, sui modi di trasmissione e  sulle pratiche di prevenzione dell’infezione. Stare a casa se malati: studenti e insegnanti malati  dovrebbero rimanere a casa per un giorno in più dopo la remissione  dei sintomi influenzali, come la febbre, anche se stanno prendendo  farmaci antivirali. L’educazione degli  studenti malati dovrebbe continuare in casa, attraverso il telefono,  pacchetti di compiti mirati e lezioni in rete. Se qualsiasi membro della famiglia di uno studente si ammala di  influenza, proseguono, lo studente dovrebbe essere tenuto a casa per 5 giorni dal momento in cui si sono manifestati i sintomi. Intervenire precocemente: si sospetta un caso di influenza, la persona colpita dovrebbe contattare un medico al più presto. Le  persone ad alto rischio (donne gravide, o persone affette da malattie  croniche come asma o diabete) dovrebbero assumere farmaci antivirali  al più presto per ridurre il rischio di malattia grave o prolungata. Isolamento dei malati: e scuole  dovrebbero dotarsi di un piano d’intervento nel caso si manifestino  focolai d’infezione da influenza, prevedendo una stanza dove isolare  gli individui che stiano mostrando segni di malattia influenzale, in  attesa di essere accompagnati a casa. Dovrebbero anche avere un piano  di sostituzione del personale, soprattutto quello che occupi posti  chiave e l’eventuale personale sanitario. È raccomandato l’uso di  mascherine per studenti e docenti malati e per coloro che se ne  prendono cura. Igiene: studenti e insegnanti dovrebbero praticare una buona  igiene personale anti-influenza, lavandosi spesso e accuratamente le  mani, e coprendosi naso e bocca in caso di starnuti o colpi di tosse,  possibilmente con fazzoletti di carta o, in mancanza d’altro, con la  manica del proprio indumento. Pulizia: gli addetti alle pulizie della scuola  dovrebbero pulire di routine e con i detergenti usuali tutte le aree  che gli studenti e lo staff della scuola toccano spesso. Non è  necessario intervenire con prodotti speciali.