La Lega vuole il Veneto
La Lega vuole il Veneto punto e basta. E se sarà necessario, correrà sa sola. Figuriamoci se si può pensare a un accordo con l'Udc. Lo dice il segretaro veneto della Lega Nord e sindaco di Treviso, Gian Paolo Gobbo. «L'Udc non è al governo e non ha votato il federalismo- afferma -. È un partito a macchia di leopardo, tanto che in Trentino è con il Pd: quindi tutto ciò, per noi, esclude il partito di Casini da una futura alleanza in Regione Veneto». Se davvero ci fosse un'intesa tra il PdL e Pd, la Lega sarebbe pronta a correre da sola? Chiedono sul sito Affari Italiani. «Certamente sì - conferma Gobbo - Non sarebbe assolutamente un problema». Il sindaco di Treviso spiega poi le ragioni che portano ora il Carroccio a chiedere il governo del Veneto. «Dal 2001 siamo alleati con il PdL - ricorda - e quando c'erano Forza Italia, An, Udc e Lega noi non abbiamo mai avuto la candidatura di una Regione importante, mentre gli altri partiti ovviamente le hanno avute. In più, di un 40% totale di capitale della coalizione in Italia abbiamo un 30% di PdL e un 10% Lega». «Se ci saranno 13 Regioni al voto il prossimo anno - afferma ancora Gobbo - e se dovessimo rispettare questo discorso, avendo noi un quarto di capitale, tredici diviso quattro fa tre e ne rimane ancora una». Il segretario veneto del Carroccio liquida anche la questione-Galan. «I sindaci e i presidenti di provincia dopo due mandati non possono più ricandidarsi, mentre le Regioni non hanno questo vincolo - dice -. Non si può fare in eterno il governatore, anche perchè si incancreniscono i rapporti». Per Gobbo, dunque «ci deve essere un turn over, come nei Land tedeschi dove per più di sei anni non si può stare nella stessa posizione». La Lega, dunque, riconosce la capacità e il lavoro di Galan, «ma dopo quindici anni un cambiamento ci vuole». Su chi, all'interno del Carroccio, potrebbe raccogliere il testimone di Galan, il segretario resta vago. «Nel nostro movimento ci sono diverse persone che possono candidarsi alla Regione - spiega -. Sarà una scelta che dovrà fare il segretario Bossi insieme al consiglio federale».