Petrolieri-governo fumata nera

Silvia Tironi

Fumata nera. L'incontro tra petrolieri e governo si conclude con un nulla di fatto. «Gli aumenti dei prezzi della benzina sono ampiamente giustificati dalle speculazioni di mercato. Lecompagnie hanno assunto un atteggiamento cauto verso il mercato perchè avremmo potuto subire aumenti dell'ordine di 6-7 centesimi al litro mentre gli aumenti sono stati solo di 3 centesimi». Il portavocedell'Unione petrolifera, Marco D'Aloisi, giustifica in questo modo l'aumento del prezzo della benzina e dei carburanti in genere alla pompa. Al termine dell'incontro tra petrolieri e governo, D'Aloisi spiega che «il governo ci ha chiesto di ridurre il prezzo della benzina, maabbiamo spiegato che non ci sono i margini,mentre abbiamo sottolineato la possibilità, già oggi, di acquistare i carburanti con circa 11 centesimi di sconto al litro su alcuni impianti. Si tratta di iniziative promozionali che esistono già oggi.Secondo noi il margine dei due centesimi di cui parla il governo non esiste. E sull'ipotesi di tornare ai prezzi amministrati, si tratterebbe di una scelta politica così come quella di sterilizzare l'iva. Il governo può farlo». Secondo il governo, invece, ci sono i margini per ridurre di 2 centesimi il prezzo della benzina. Così il sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia: «Abbiamo voluto esaminare gli aumenti dei giorni scorsi, delle ultime settimane, confrontandoli anche con i prezzi registrati negli anni scorsi -spiegaSaglia- È opinione del governo che ci siano i margini per ridurre il prezzo di almeno 2 centesimi. Gli aumenti dei prezzi sono determinati in parte dalla speculazione internazionale legata a una possibile ripresa dell'economia. Inoltre c'è una differenza tra i prezzi registrati nelnostro Paese rispetto al resto d'Europa. Certo c'è anche una rete distributiva di 23 mila punti vendita rispetto ai 10-14 mila impianti degli altri Paesi europei. Insomma secondo noi c'è un margine, certamente non enorme, ma che potrebbe dare un pò di sollievo agli automobilisti italiani».