Via libera alla Banca per il Sud
Le parole del ministro Giulio Tremonti sulla Banca del Mezzogiorno hanno trovato un seguito all’interno del governo. Secondo alcune fonti, il progetto partirà tra meno di un mese, ad inizio settembre. “Ora stiamo studiando la situazione con le banche di credito cooperativo”, fanno sapere da Roma, “ma a settembre bisogna partire”. Nei giorni scorsi, ed in particolari martedì, una nota del ministero dell’Economia spiegava che “il professor Giulio Tremonti sta da tempo lavorando ad una progetto di Banca del Mezzogiorno, un progetto al servizio del Mezzogiorno ed essenzialmente basato sul sistema privato. La discussione è in atto con il sistema di Banche di Credito cooperativo”. Coordinamento e produttività - Di fatto, mancava solo l’ufficialità che non ha tardato ad arrivare. Da settembre potrebbero partire i primi atti formali, come la nomina di un comitato promotore per arrivare, nel giro di poco tempo, alla piena operatività. In questo modo sarà possibile lavorare in parallelo con il nuovo organismo di coordinamento che dovrebbe essere attivato per rendere più ‘produttivi’ i finanziamenti al Mezzogiorno: la scorsa settimana, per la sola Sicilia, sono stati sbloccati di recente dal Cipe 4,3 miliardi. Il nome - La banca che nascerà - spiegano le fonti - si chiamerà Banca del Mezzogiorno, dal momento che il marchio Banca del Sud è stato già registrato da una società di Napoli. Comunque si chiamerà, il nuovo istituto “dovrà avere un forte radicamento sul territorio e si è pensato proprio alle banche di credito cooperativo perché sono molto radicate e la filosofia della Banca del Mezzogiorno è proprio quella di lasciare i soldi al sud. E così sarà visto che i soci saranno del Sud”. Via libera del Carroccio - L’avvallo al progetto è arrivato anche dalla Lega Nord tramite le dichiarazione del ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: “La Banca del Mezzogiorno viene incontro a 2 esigenze: la prima è che ripropone un istituto di credito che è venuto a mancare, l'altra è che c'è la necessità di dare gli strumenti anche al Sud per poter partire ma sarà il federalismo fiscale a responsabilizzare in automatico gli amministratori del Sud”.