La nuova Debbi non piace più
La sindrome delle “dieci domande” colpisce ancora e questa volta il destinatario non è Silvio Berlusconi né a porle è Giuseppe D’Avanzo di Repubblica, piuttosto Mauro Travanut, consigliere regionale del Partito democratico. Che si è rivolto a Debora Serracchiani, il volto "giovane" e nuovo del centrosinistra che pare già essere in fase calante. Le dieci domande per Debbi - Perché nel Pd – e soprattutto nella blogosfera – i critici non risparmiano colpi. Come nel caso di Travaunt e delle sue dieci domande. 1) Siamo la stessa persona? 2) Ospitiamo ancora il gusto per la critica? 3) Pensi sia giusto accumulare più cariche? 4) Credi possibile essere contemporaneamente in due distinti posti? 5) Immagini che svolgere la funzione di parlamentare europeo sia solo restare due giorni alla settimana a Strasburgo o Bruxelles? 6) Non supponi di corrispondere ai voti di chi dall’Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige e, naturalmente, dal Friuli Venezia Giulia ti ha consegnato un importante e delicato ruolo? 7) Svolgere quella funzione non richiede un massimo impegno? 8 ) Hai dichiarato di continuare la professione di avvocato, ma allora in quali ritagli di tempo? 9) Sbagliano i giornali quando scrivono che al tuo fianco ci sono persone dalla lunga, per non dire antica, militanza politica? 10) La tua aspirazione non era forse ricalcare le scene nazionali (tue dichiarazioni su Repubblica e Corriere della Sera) e non il ridotto palco regionale? In corsa per il suo Friuli - Da qualche tempo la Serracchiani sembra aver innervosito certi animi nel Pd, in particolare da quando ha dichiarato di sostenere Dario Franceschini alle primarie di ottobre. Sono soprattutto i giovani a non aver digerito il suo endorsement. Spopola ancora nella rete il famoso discorso con il quale attaccò la dirigenza del partito (e il segretario Franceschini) per aver compromesso il sogno di una nuova forza progressista e politica in grado di recepire le richieste dell’elettorato. Da lì arrivò il boom di voti alle Europee e il seggio al Parlamento di Strasburgo. E infine la candidatura alla segreteria del “suo” Friuli – Venezia Giulia. Minestra riscaldata - Per molti tutto questo equivale ad una eccessiva smania di protagonismo, accompagnata dal quel modo di fare da maestria saccente in alcune comparsate televisive. Da simbolo di una riscossa a emblema della solita minestra riscaldata.