Giovanardi: "Coca in Aula

Albina Perri

Roma - Droga e politica. Un binomio che risulta sempre piuttosto imbarazzante. A  denunciare l’uso di sostanze stupefacenti, nella fattispecie di cocaina, nelle Aule della politica italiana è il  sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Carlo Giovanardi.  Mentre presentava la sua relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia nel corso del 2007, Giovanardi ha rivelato: “In Parlamento c’è la cocaina, non dirlo sarebbe negare la realtà”. Poi però, il sottosegretario ci tiene a precisare che “non è vero che ne fa uso la metà dei parlamentari”. Pertanto: sì, alcuni politici sniffano ma non è un’abitudine così diffusa. Più grave, invece, la diffusione di droghe, in particolar modo di cannabis, soprattutto tra le donne italiane, anche se la situazione sembra essere sotto controllo. “Il fenomeno delle tossicodipendenze in Italia è grave, ma non assume i contorni allarmistici e le dimensioni numericamente drammatiche di cui si sente parlare ogni giorno”.  Meglio smorzare i termini della questione, perché se no, secondo Giovanardi “si corre il rischio di legittimare l'idea che siccome le droghe sono così tanto diffuse, combatterle è una battaglia persa e tanto vale liberalizzarle”. La sfida contro la droga in Italia, invece, “si può vincere”.