Fini strizza l'occhio al Colle
La lettere con la quale il Quirinale ha commentato i dubbi sulle legge per la sicurezza continua a tenere banco nelle discussioni di palazzo e tra i corridoi del Parlamento. L’ultimo, in ordine di tempo, a commentare le opinioni del Capo dello Stato, è stato il presidente della Camera Gianfranco Fini, secondo il quale le considerazioni di Napolitano sono “politicamente incisive”. Un parere opposto a quello di Maurizio Gasaparri, uno dei colonnelli della defunta Alleanza nazionale ed oggi capogruppo del Pdl al Senato. Per Gasparri, infatti, le parole del presidente della Repubblica hanno qualcosa di “irrituale”, ma è stato lo stesso governo, sin da ieri, ad aver spento le polemiche, tramite una nota di Palazzo Chigi che conteneva l’apprezzamento per la promulgazione del pacchetto sicurezza, corredata dall’assicurazione che i rilievi del Colle saranno valutati attentamente. I temi più scottanti sono quelli del reato di clandestinità e ronde: il quotidiano Repubblica ha raccontato, in un retroscena, che il premier Silvio Berlusconi avrebbe colto malamente le critiche di Napolitano, ma la stessa presidenza del Consiglio ha seccamente smentito le indiscrezioni. "Il governo riferisca" - La dichiarazione di Fini è arrivata nel corso di una conferenza dei capigruppo: nella stessa riunione Partito democratico, Italia dei valori e Udc hanno sollecitato il governo a riferire in Aula alla Camera. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, ha detto che il Governo valuterà la richiesta, ricordando però che Palazzo Chigi nel comunicato diffuso ieri già ha sottolineato l'impegno a tenere conto dei rilievi del presidente della Repubblica.