"Il Pd è stomachevole"

Albina Perri

A volte ritornano, come nel caso di Paolo Flores D’Arcais. L’ex volto noto del movimento dei girotondini non si è trattenuto: il Partito democratico sta diventando stomachevole. Una definizione che non arriva dai banchi dell’opposizione o da un Silvio Berlusconi indispettito per il gossip sulla vita dietro le mura di Palazzo Grazioli o Villa Certosa. No, sono le parole del filosofo e giornalista friulano che il 25 marzo 2008 annunciò che avrebbe votato per il Pd in funzione anti-berlusconiana. Tre tristi vicende - Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, perché oggi il direttore della rivista Micromega, direttamente dal sito internet del giornale, accusa il Pd di essere diventato fin troppo “berlusconizzato”. Colpa delle ultime tre vicende (Grillo, il vaticanista rimosso del Tg3 e la riabilitazione veltroniana di Craxi) che giudica, senza mezzi termini, vomitevoli. “I quotidiani di stamani riportano tre episodi stomachevoli: il ‘no’ di un preteso ‘comitato di garanti’ del Pd all'iscrizione di Beppe Grillo, la rimozione dal suo incarico del vaticanista del Tg3 per un servizio 'irrispettoso’ verso Sua Santità, il panegirico di Bettino Craxi pronunciato da Walter Veltroni. Naturalmente, ieri sono successe nel mondo cose ben più importanti e drammatiche. Le tre vomitevoli che ho riportato hanno però la caratteristica comune di riguardare il Partito ‘democratico’. Come l'Iran di Khomeini - Sulla esclusione del comico genovese dalle primarie del Pd, Flores D'Arcais sostiene che “un 'comitato di garanti’ che si inventa norme ad personam assomiglia sempre più al Consiglio dei guardiani di conio komeinista e garantisce solo che le primarie saranno una truffa”. Lottizzati - Sulla rimozione dall’incarico del vaticanista del Tg3, non se la prende più di tanto con il direttore Di Bella e la sua pulsione per scalare i vertici Rai, ma con i dirigenti del Pd “che si stanno scannando da settimane” nella più logica di lottizzazione, “l’inciucio ante litteram”. Craxi il criminale - Come tutto ciò non bastasse, ecco che l’ex segretario Walter Veltroni dalle pagine del Corriere della sera ha sdoganato addirittura Bettino Craxi: “Il suo peana a Craxi chiude il cerchio”, scrive Flores D'Arcais secondo il quale “se si prende sul serio la legalità repubblicana, Craxi, quali siano stati i suoi meriti precedenti, è stato un criminale, morto latitante per sfuggire alla giustizia”. Un Veltroni cha parla in quel modo rendendolo eroe per la sinistra, “dimostra solo uno spirito di casta fra gerarchi di una nomenklatura che si pretende 'legibus solutà”. Chiaro, no?