Pd, Fassino e D'Alema
Nel Partito democratico tira aria di burrasca. Piero Fassino è intervenuto in difesa di Dario Franceschini dopo le parole di ieri di Massimo D’Alema, che non ha nascosto di considerare la sua candidatura alle primarie come la pretesa a comandare da parte di una dirigenza che ha solo saputo perdere all’appuntamento con le urne. "Nessuno vuole la guerra" - A questo punto Fassino ha cercato di fare chiarezza, in qualità di coordinatore della mozione congressuale per Franeschini: “Nessuno e tanto meno Dario ha mai pensato di fare la guerra a Massimo D’Alema, né di fare un congresso per cancellare qualcosa o qualcuno”. “E la mia stessa storia politica – ha proseguito Fassino – è lì a dimostrare che ho sempre lavorato per unire: l’ho fatto per sette anni da segretario dei Ds e sono impegnato a farlo oggi come dirigente del Pd”. "Un tono sconcertante" - È “sconcertante” il tono adottato da D’Alema, per Fassino. Che si auguro un ritorno a “toni civili e rispettosi dell’opinione di ciascuno” in vista dei lavori congressuali. “Dico con grande sincerità a Massimo che sconcerta il tono delle sue parole, perchè non favoriscono certo quel clima di confronto e di rispetto che lui stesso rivendica per sé”, è la richiesta di Fassino. “Peraltro l'azione del segretario del Pd andrebbe valutata con maggiore equilibrio e generosità visto che si è caricato sulle spalle un partito in crisi guidandolo in questi quattro mesi con obiettivi chiari e impegnativi”. Le parole di D’Alema erano arrivate dopo che erano state presagite “nuove scosse” per Silvio Berlusconi. Interrogato sui nuovi scenari interni al Pd, invece, non aveva trattenuto un “non regge” riferendosi alla candidatura di Franceschhini. Dopo tante sconfitte subite da un gruppo dirigente, aveva sostenuto l'ex premier, due sono le strade: “O si dice ‘uniamo le forze’ oppure non si può dire ‘mi ricandido per non far tornare chi c'era prima’”. Parole più delicate, ma non meno provocatorie per il terzo uomo, Ignazio Marino: “È una persona seria che non fa parte di quel nuovismo ignorante del quale parlano i giornali ma non credo che sia l'uomo giusto in questo momento in grado di garantire un rilancio robusto del Pd”.