Bossi senza freni: i clandestini

Dario Mazzocchi

Arcore, territorio berlusconiano. È da qui che Umberto Bossi ieri sera ha fatto da mattatore alla festa della Lega Nord nelle ore immediatamente successive all’approvazione del pacchetto sicurezza e al fiume di polemiche che ne è nato, anche dall’altra parte del Tevere romano. Dal paese brianzolo il Senatùr non ha risparmiato frecciatine velenose nemmeno al Vaticano, che ha già “i suoi problemi” e che, fino a prova contraria, non ammette l’immigrazione clandestina. “In Vaticano è vietato far entrare i clandestini”, sono state le precise parole del leader del Carrocchio. Che poi precisa: “E poi le critiche non arrivano dal Vaticano. Chi ha parlato è solo un prete, è uno dei tanti". "Quando si fanno venir persone a casa propria – sottolinea Bossi - si sa già come va a finire: bisogna dargli la casa gratuita e alla fine la gente lavora per pagare l'interesse di altri". "I servizi sono passati dalle bombe alle donne" - "Immigrazione, sicurezza, ma anche la campagna di certa stampa nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E nemmeno in questo caso il ministro per le Riforme si trattiene e alza il tiro contro chi dovrebbe tutelare la carica dello stato: “I servizi segreti sono una brutta roba”; “Dietro a queste porcate ci sono sempre i servizi”; “Invece di farsi accompagnare dai servizi, è meglio farsi accompagnare dalla gente della Lega o dalla polizia come faccio io”. E ancora: “I servizi prima usavano le bombe, adesso usano le donne...”. È una difesa ad oltranza quella di Bossi nei confronti del Cavaliere. Sarà che si trova ad Arcore, ma lui non crede “nemmeno a una parola sulla faccenda delle donne. Io non riesco mai ad essere solo neppure quando vado al cesso, figuriamoci lui”. Al premier accerchiato va comunque un augurio particolare, pittoresco: “Magari avesse tempo per fare quello che si dice. Glielo auguriamo, ma mi sa che è solo una pompata fatta in campagna elettorale dagli altri”.