La pasionaria Debora s'allinea
La pasionaria del Pd s'è già ammosciata. Debora Serracchiani, la giovane che ci hanno propinato in ogni salsa per essere stata eletta "con più preferenze di Berlusconi" si allinea. Lei, che era diventata famosa per aver tirato le orecchie al partito e ai suoi leader, annncia a Repubblica: sto con Franceschini. Perché? "è simpatico". «Non candidarmi mi sembra la scelta più coraggiosa. Un terzo candidato servirebbe oggi soltanto a frammentare». Franceschini, afferma la Serracchiani, «è il più simpatico. E come segretario è stato bravo, innovativo, coraggioso». Nella scelta, dice, non ha avuto «nemmeno mezzo» dubbio. « Di qua c'è il progetto del Pd, dall'altra parte c'è D'Alema. Io sto col Pd». Per Serracchiani Bersani «rappresenta l'apparato. Da un anno è un candidato a prescindere, come direbbe Totò. A prescindere dall'avversario, dal segretario in carica, dal risultato elettorale, da tutto. Se vincesse - aggiunge - sarebbe un salto all'indietro». La europarlamentare smentisce che Franceschini le abbia offerto la vice-segreteria: «Mai parlato di vice o di ticket». Sulla possibile discesa in campo di Ignazio Marino, commenta: «Non penso che riuscire a parlare di laicità sia sufficiente per guidare il secondo partito d'Italia». Bersani scende in campo: "Io non sono un antagonista" - Se la Serracchiani rende pubblico il suo “endorsement” per Franceschini, Pierluigi Bersani ha vissuto in pieno il “suo” giorno. Dal palco dell’Ambra Jovinelli di Roma ha ufficializzato la sua candidatura per la segreteria del Partito democratico e prende le distanze dalla politica dell’attuale segretario. Nelle prossime settimane, è la sensazione diffusa, se ne vedranno delle belle. Bersani non vuole passare per l’antagonista, immagine che “da molti parti” si cerca di affibbiargli. Sulla sua candidatura non c’è alcuna “patina grigia”. Lui vuole parlare di innovazione, “a chiacchiere io non voglio partecipare”. Inevitabile parlare anche di Debbi e della sua forte critica agli apparati del partito. “Da quando iniziai, tanti anni fa”, ha sottolineato, “ogni volta che ho ricoperto un posto di responsabilità mi sono preso la briga di cambiare qualcosa. Non ho mai lasciato le cose come le ho trovate”. Perché, di fronte alla sfida dell’innovazione, “se ne parliamo con i fatti, credo di avere qualcosa da dire”. E giù applausi.