Inchiesta Bari, si dimette
Bari, ancora Bari: il capoluogo pugliese è l’epicentro del nuovo terremoto politico italiano, dopo che il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha chiesto e ottenuto da tutti gli assessori regionali di rimettere il mandato nelle sue mani. Ad annunciarlo è stato lo stesso Vendola ai giornalisti. L'inchiesta su politica e sanità - Una scelta che è l’ennesima conseguenza dell’inchiesta della procura di Bari, coordinata dal pm Desirée Digeronimo, nelle quale viene ipotizzato un intreccio tra politica e affari nella fortuna di prodotti e servizi sanitari. Le scosse dunque sono arrivate, ma non paiono quelle profetizzate da Massimo D’Alema. Vendola ha motivato la decisione affermando che “è legata a fatti politici nuovi” (riferendosi ai risultati elettorali) e “fatti indirettamente politici” (la necessità di una questione morale che deriva dalle inchieste in corso). “La sovrapposizione dei due fatti - ha commentato - è sotto gli occhi di tutti”. Porte aperte a nuovi partiti - Alcune voci di corridoio indicano come obiettivo di questa scelta la volontà del presidente Vendola di aprire le porte della Regione anche a quei partiti che hanno ottenuto forti riconoscimenti nelle ultime elezioni amministrative. Nelle prossime ore verranno comunicati i nomi del rimpasto: “Sarà un ricambio molto rapido – ha proseguito Vendola – e cercherò di non farvi cominciare il gioco del toto-nomine”, ha detti rivolto ai giornalisti. "Via ombre e opacità" - La decisione nelle intenzioni dell’esponente di Sinistra e libertà va nella direzione di sgomberare il campo da “ombre e opacità” legate all’inchiesta. Tra le altre cose, il prossimo 6 luglio sarà proprio Vendola ad essere ascoltato come testimone dalla procura barese. “Io ho avviato”, ha aggiunto, “indagini amministrative il cui esito è stato consegnato alla magistratura come segno tangibile della nostra cooperazione. Noi non attingiamo al repertorio della delegittimazione della magistratura”. A questo punto “pensiamo che il lavoro che si sta compiendo sia molto importante perchè consente a tutti noi di sgomberare angoli di opacità”. Sospesa direttrice generale Asl - A saltare è anche la testa del direttore generale dell’Asl di Bari, Lea Cosentino, che è stata sospesa in via cautelare dalla giunta regionale pugliese dall’incarico. “Ho preso atto della volontà della giunta regionale di adottare un provvedimento di sospensione cautelativa delle mie funzioni”, ha dichiarato la Cosentino. “Ovviamente con i miei legali, il mio collegio difensivo, adotterò tutte le misure che possano in qualche maniera tutelare la mia posizione sia a livello amministrativo sia a livello penale”.