Pd, Bersani in cerca di voti

Dario Mazzocchi

Il giorno dopo la discesa in campo di Dario Franceschini, nel Partito democratico è un gran parlare di future alleanze per il congresso di ottobre. La decisione dell’attuale segretario di candidarsi nuovamente per la leadership ha provocato qualche scossa nel centrosinistra e, infatti, Pierluigi Bersani ha incontrato Rosy Bindi che non ha ancora sciolto le riserve sul voto. Con l’ex ministro c’erano anche Massimo D’Alema ed Enrico Letta. D’altra parte la Bindi diventa un tassello da fare proprio per Bersani in vista delle primarie: servirebbe a costruire un ponte con l’ala cattolica del Pd. E Massimo D’Alema è considerato il vero obiettivo della candidatura di Franceschini per via di quella frase che riferiva alla volontà di non riconsegnare il centrosinistra a chi lo ha rovinato. L'intervista di Cacciari all'Espresso - Nel frattempo Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, ha raccontato in una intervista all’Espresso che non è sollevato dal mancato azzeramento del Pd al Nord, perché “comunque ci siamo andati vicini”. E ha alzato nuovamente la voce perché il partito si dedichi con maggiore attenzione alle richieste settentrionali. "C'è una valanga – ha dichiarato - che dilaga ben oltre il Nord, basta vedere i risultati della Lega in Emilia Romagna, quelli di Firenze al primo turno, la sconfitta di Prato. Quanto al 'problema Nord’, la considero una categoria fasulla. Un rischio sradicamento, più che smottamento, minaccia soprattutto quel territorio assolutamente specifico, anche rispetto alle altre aree del settentrione, che è il Lombardo-Veneto”. “Pd e centrosinistra hanno confermato di non essere in grado di offrire alternative politiche in questa zona dove il duo fondamentale dell’attuale Repubblica, Berlusconi-Bossi, esercita un’egemonia indiscussa".