Licia, da volontaria per i bimbi

Albina Perri

C’è un nome che compare spesso nelle indagini di Bari: è quello di Licia Ronzulli, descritta come “addetta alla logistica” di Villa Certosa dalle ragazze ascoltate dai magistrati pugliesi come persone informate dei fatti. L’ultima protagonista dell’inchiesta, Barbara Montereale, ha raccontato di averla conosciuta in Sardegna e che fosse proprio la Ronzulli a indicare in quale stanza dovessero dormire gli ospiti del Cavaliere. Ma chi è Licia Ronzulli? Di certo non un volto sconosciuto, perché di lei si parla dallo scorso aprile, quando scoppiò il caso delle veline candidate al Parlamento europeo. Nella lista pubblicata dai giornali compariva pure il suo nome, accanto a quelli di Barbara Matera e Lara Comi. E come quest’ultima Licia è stata eletta a Strasburgo per la circoscrizione Nord Ovest. Non è una velina, però, perché di mestiere è responsabile del coordinamento delle professioni sanitarie all’interno dell’ospedale Galeazzi di Milano. Nata a Milano il 14 settembre 1975, dopo il liceo ha dedicato anima e corpo al sociale e “all’approfondimento del management sanitario”, come si legge nel profilo pubblicato sul sito inaugurato per la tornata elettorale del 6 e 7 giugno scorsi. Fu Berlusconi a chiarire che Licia non era una soubrette o un’attricetta, ma una ragazza dedita anche al volontariato in Bangladesh tramite l’Onlus “Progetto sorriso nel mondo”. Politica e calcio sono le passioni della Ronzulli che ha incontrato la sua anima gemella, il marito Renato Cerioli, a San Siro, nel 2002 in occasione della partita Milan – Roma. Li accomunava un cuore rossonero, sei anni dopo sono convolati a nozze. Le malelingue dicevano che fosse la fisioterapista del Cavaliere. Pettegolezzi ai quali non ha mai dato importanza. Berlusconi, piuttosto, è stato il testimone di nozze e il primo a chiamarla nel momento in cui era chiaro che il Parlamento europeo l’attendeva assieme alla Comi e alla Matera. Lei era ad una festa per il passaggio in Promozione della Arconatese, squadra del paese scelto da Licia come quartiere generale. Ieri è stata perseguitata dai cronisti che le chiedevano se fosse lei una delle fanciulle a bordo del motoscafo del premier, riprese negli scatti pubblicati dall’Espresso. “Non ho tempo per rispondere”, ha tagliato corto. C’è da scommettere che torneremo a sentire parlare di lei molto presto. (Dario Mazzocchi)