Statali: taglio di 400 milioni
Il governo userà la mano pesante: nel maxi emendamento alla manovra economica saranno 400 i milioni di euro in meno per i rinnovi contrattuali degli statali e gli adeguamenti retributivi del personale delle amministrazioni statali. Per lunedì è previsto il voto di fiducia per il piano in vista del triennio 2009 – 2010 - 2011. Nel testo si legge che “il fondo per interventi strutturali di politica economica è integrato dell’importo di 500 milioni di euro per l’anno 2008 e di 2.340 milioni a decorrere dall’anno 2009”. Una manovra che fa gridare i sindacati. “Il re è nudo, il governo sta chiamando lo sciopero”, avverte Carlo Podda, segretario della Funzione pubblica Cgil. “Se si continua su questa linea a settembre lo sciopero sarà inevitabile per sostenere la nostra piattaforma e tutti i cittadini. Ci saranno anche meno servizi nella sanità, come ha detto bene Formigoni, che non può certo essere tacciato di ostilità politica”. Ma le parole della Cgil non fermano l’esecutivo di centrodestra. Nel 2009 infatti lo Stato confermerebbe lo stanziamento di 102,6 miliardi di euro per il Servizio sanitario nazionale. Nel 2010 sarà di 103,9 miliardi e nel 2011 salirà fino a 106,2 miliardi. Il maxi emendamento conferma inoltre lo slittamento di dodici mesi per la maturazione biennale, o della classe dello stipendio, per magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, diplomatici, professori e ricercatori universitari, dirigenti delle forze dell’ordine e ufficiali delle forze armate. Un’azione su tutta la linea. Al punto che anche i sindacati di polizia e carabinieri denunciano: “Nonostante le ripetute assicurazioni di alcuni esponenti di governo registriamo che il maxi emendamento conferma il volume dei tagli alla sicurezza ed alla difesa previsto dal testo originario”. “Basta con i soldi a tutti, li prenderà solo chi li merita”, tuona dalle pagine di Repubblica il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. “I soldi ci saranno, ma non saranno più erogati a pioggia. Questa è una battaglia per il Paese e soprattutto per la parte più debole”, dichiara Brunetta che chiude: “Questa è una battaglia di sinistra e vorrei tanto che i sindacati stessero con me”, riferendosi alla Finanziaria che prevede un taglio al fondo per la contrattazione di secondo livello, istituendo però un fondo per la premialità virtuosa “finanziato dalle risorse che arriveranno dal taglio delle consulenze che grazie a me scompariranno”.