Indagati quattro parlamentari
Quattro parlamentari, il senatore del PdL Carlo Vizzini (presidente della commissione Affari costituzionali); e gli Udc Salvatore Cintola, Saverio Romano e Salvatore Cuffaro, sarebbero sotto inchiesta per implicazioni con il cosiddetto "tesoro" di Vito Ciancimino (foto), ex storico sindaco di Palermo morto nel 2002, a suo tempo condannato perché aveva rapporti con capimafia del calibro di Bernardo Provenzano. A parlare innescando l'inchiesta è stato l'ultimogenito di Ciancimino, Massimo, già condannato a 5 anni e 8 mesi per i soldi del padre. Una parte del denaro si troverebbe in Svizzera su un conto corrente creato appositamente. Il denaro, grazie all'opera di alcuni professionisti quali avvocati e notai, veniva ancora distribuito ai politici per "oliare" (come avrebbe detto Ciancimino jr) ancora oggi i meccanismi per l'assegnazione di pubblici appalti in terra siciliana. In pratica il denaro veniva dato ai capi-partito o ai capi-correntedei partiti, che poi avevano il compito di agevolare l’aggiudicazionedegli appalti e la concessione dei lavori nei vari centri dell’isola. Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dai pubblici ministeriAntonio Ingroia e Nino Di Matteo, a una quota di liquidazione avrebbeavuto diritto anche il senatore Vizzini che, secondo i calcoli, nel tempo avrebbe ricevuto un milione di euro. Tramite la mediazione di Salvatore Cintola (ex assessore regionale, già inquisitoper concorso in associazione mafiosa in indagine archiviata nelsettembre 2007, senatore dal 2008), altri soldi sarebbero finiti aSaverio Romano e Salvatore Cuffaro; il primo è stato appena eletto alParlamento europeo, l’altro è l’ex presidente della Regione,dimessosi dopo una condanna in primo grado per favoreggiamento,approdato lo scorso anno a palazzo Madama. Qualche mese fa Vizzini, a seguito di indiscrezioni su un suo possibile coinvolgimento nell'inchiesta, dichiarò: «Non conosco il signor Massimo Ciancimino, dal qualedunque non posso mai avere ricevuto nulla, così come non ho mai avutorapporto alcuno con suo padre. Ho però dedicato buona parte della miavita e della mia attività parlamentare prima a demolire il sistemapolitico-mafioso costruito dal signor Vito Ciancimino, e poi acombattere la mafia e tutti i detentori di patrimoni mafiosi».L’onorevole Saverio Romano, dal canto suo, parlò di «vicenda che non ha alcun fondamento».