Dario incensa il Pci e attacca
La Camera ricorda Enrico Berlinguer e Dario Francheschini avverte i colleghi parlamentari: “E’ arrivato il momento di restituire al Pci il ruolo che ha avuto nella conquista della libertà”. Con queste parole il segretario del Partito democratico ha reso omaggio all’ex segretario comunista a quasi 25 anni di distanza dalla morte, avvenuta l’11 giugno 1984 a Padova, dopo l’ictus che due giorni prima lo aveva colpito nel corso di un comizio nella città veneta. "Il Pci grande movimento di popolo" - Per Francheschini “bisogna riconoscere la democratica diversità del comunismo italiano”, un movimento che ha imboccato “la via democratica al socialismo”, sempre all’insegna del “pluralismo”. Il comunismo italiano “è stato un grande movimento di popolo che ha preso parte a tutti i grandi momenti democratici del Paese”, sentenzia il leader del Pd. Che rincara la dose: “Bisogna fare giustizia dei giudizi liquidatori sul consociativismo, un percorso di accredinamente democratico del Pci a tutte le scelte importanti dal Paese”. Insomma, è anche per tutti questi motivi che nel Pd “ognuno deve poter rivendicare con orgoglio la bellezza della propria storia. Nessuno di noi deve rinnegare nulla, anzi. Dovrà portare nel Pd la ricchezza delle proprie radici”. "Berlusconi è il nuovo Napoleone" - Tutti buoni propositi che però trovano un ostacolo, Silvio Berlusconi, perché “il suo becero usare il comunismo per sollevare paure per costruire nuove identità, confondendo la storia d'Italia con quella dei Paesi dell'ex Unione sovietica, ha frenato e impedito una lettura distaccata”. D’altra proprio il buon Dario ha definito il presidente del Consiglio un nuovo Napoleone, in seguito al discorso tenuto sul palco di Confindustia: “Tra 15 giorni – ha ammonito - gli italiani ci pensino mille volte prima di dare più forza e potere a chi si crede sopra la legge e la morale”. “Ormai è chiaro – ha sostenuto Franceschini a margine della commemorazione di Enrico Berlinguer alla Camera - che Berlusconi si crede Napoleone ma non è un signore di passaggio bensì il presidente del Consiglio ed è prudente non ridere”.