Domani le nomine Rai

Dario Mazzocchi

Dopo tante parole e una lunga campagna di “toto – nomine”, domani pomeriggio potrebbero venire allo scoperto i nomi dei nuovi direttori del Tg1, di Raiuno e di altri quattro vicedirettori generali. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione di viale Mazzini, convocato per le ore 14. Dopo aver affrontato il dossier Sky (il contratto che lega Raisat con la piattaforma satellitare scade a fine luglio), i vertici della televisione di stato sono pronti a compiere un altro passo, che ha acceso le polemiche non mondo politico: sia il Pd e che l’Udc non hanno preso di buon grado la decisione di procedere alle nomine prima delle elezioni europee. Augusto Minzolini al Tg1 - Nessun pacchetto corposo, solo azioni di emergenza per interrompere le cariche ad interim in particolare al Tg1 dopo che Gianni Riotta ha preso le redini del Sole 24 Ore. Il più papabile per la poltrona di direttore del telegiornale è quello di Augusto Minzolini, una delle firme di punta del quotidiano La Stampa, che andrebbe a sostituire Andrea Giubilo, momentaneamente direttore. A Raduno invece giungerebbe l’attuale direttore del Tg2, Mauro Mazza, mentre il suo attuale incarico sarà gestito, sempre ad interim, da uno dei vicedirettori. Per i vicedirettori generali viene confermato Giancarlo Leone, mentre saranno nominati Lorenza Lei, Gianfranco Comanducci e Antonio Marano, che manterrà anche l’interim di Raidue. Per questi sono in agenda deleghe organizzative e istruttorie per rimettere in modo l’azienda dopo una lunga stagione di “prorogatio” del vertice scaduto. Franceschini: a rischio la par condicio - L’ordine del giorno presentato dal direttore generale della Rai Mauro Masi non è piaciuto a Dario Francheschini: “Non ho mai visto fare delle nomine Rai che incidano direttamente sul sistema dell'informazione in piena campagna elettorale e in par condicio”, ha dichiarato il leader del Partito democratico da Biella. “Il semplice buon senso – ha proseguito Franceschini – dovrebbe portare a rinviare tutto di 15 giorni dopo le elezioni europee”. “Già nei giorni scorsi avevamo sottolineato l’assoluta anomalia di nomine significative in piena campagna elettorale. Se a questa anomalia si accompagnasse la conferma dei nomi già emersi al famoso vertice di maggioranza di palazzo Grazioli con il presidente del Consiglio e pubblicati oggi dai giornali, saremmo di fronte a qualcosa di impresentabile”, ha aggiunto il capogruppo del Pd in Vigilanza Fabrizio Morri. Casini: si perde credibilità - Non è meno polemico Pierferdinando Casini per l’Udc, secondo il quale “il quadro delle nomine Rai che si sta delineando in queste ore mina già la credibilità di una dirigenza che non può permettersi di accettare qualche indicazione fotocopiata, senza tenere in alcun conto le esigenze di un'azienda che è la principale industria culturale del paese”.