Omicidio di Federica

Albina Perri

Alla fine le scuse sono arrivate. Dalla Spagna sono arrivate le scuse ufficiali per le parole giunte ieri dalla Catalogna sulle polemiche sorte sulla gestione delle indagini per la morte di Federica Squarise. Da quanto si apprende da fonti dell’ambasciata italiana a Madrid, l’assessore alla Sicurezza Joan Saura, oggi ha chiamato il console generale italiano per presentare le scuse formali del governo catalano, pregandolo di trasmetterle all’ambasciatore a Madrid, Pasquale Terracciano, ed alle autorità italiane. La storia è cominciata ieri, dopo che il segretario generale per gli Affari Interni del governo catalano Joan Boada, aveva accusato il governo italiano di utilizzare il caso dell’omicidio della giovane Federica Squarise per distrarre l’opinione pubblica italiana. Da cosa? Ovviamente dai pettegolezzi che riguardano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Che da quando è di nuovo premier si è dovuto beccare pure i rimproveri dal governo di Zapatero sulla gestione dei clandestini. Certo, a Madrid non devono vedere di buon occhio chi vuole adottare la linea dura, vorranno mantenere l’esclusiva visto come i socialisti non si risparmino dall’usare anche la forza contro i clandestini. Stavolta c’è di mezzo un omicidio, quello della giovane padovana Federica, giunta a Lloret Del Mar per le vacanze estive e che, invece, tornerà a casa in una bara dopo essere finita nelle mani del “gordo”, quel Victor di origine uruguaiano che l’ha ammazzata per essere stato respinto. La risposta del ministero degli Esteri a Joan Boada non si era fatta attendere: l'ambasciatore d'Italia a Madrid, Pasquale Terracciano, aveva inviato ieri sera una protesta formale al Presidente della Generalitat di Catalogna, José Montilla, giudicando “inaccettabili e fantasiose” le dichiarazioni del rappresentante del governo catalano: la Farnesina sottolineava come le dichiarazioni contrastassero “con il clima costruttivo riscontrato nei rapporti tra il governo italiano e quello spagnolo”, e che apparivano “ancor più sconcertanti se si considera che esse traggono spunto da una dolorosa tragedia famigliare”. L’unico a prendere le distanze dalle linea del governo italiano è il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. “Le valutazioni fatte dal funzionario dell'Autorità Catalana sul tragico caso di Federica Squarise sono state veramente inopportune”, dice l’esponente leghista che poi cambia marcia. Infatti giudica “altrettanto connotate da un eccesso di zelo” le comunicazioni della Farnesina, giustificando la sua presa di posizione: “In un momento come questo, di dolore per questa tragedia, simili polemiche mi portano a pensare al comportamento dei polli di Renzo... Ci troviamo di fronte ad un dramma che avrebbe potuto capitare in qualunque parte del mondo, e di fronte a questo dramma non resta che il silenzio e il cordoglio nel rispetto della famiglia della vittima. E di fronte a questo dramma resta il problema di una crisi dei valori, che coinvolge prima di tutto i giovani, e di un'immigrazione che questa crisi dei valori accentua”. Parole ragionate. Sarebbe bastato soltanto che dalla Spagna non fosse giunta l'ennesima lezione di stile.