Papa: "Sì a Stato palestinese

Silvia Tironi

Prosegue il viaggio del papa in Terrasanta. Questa mattina alle 8 ora italiana Benedetto XVI è giunto a Betlemme, la città dove è nato Gesù. E da qui ha lanciato un appello ai palestinesi, quello di avere "il coraggio di resistere adogni tentazione che possiateprovare di ricorrere ad atti di violenza o di terrorismo: al contrariofate in modo che quanto avete sperimentato rinnovi la vostradeterminazione a costruire la pace. Fate in modo - ha proseguito - che ciòvi riempia di un profondo desiderio di offrire un durevole contributoper il futoro della Palestina, così che essa possa avere il suo giustoposto nello scenario del mondo". Ratzinger implora dunque "le particoinvolte nel conflitto di vecchia data" a un "rinnovato impegno" peruna "coesistenza pacifica" in Medio oriente, chiede ai popoli e ai loro"capi" "di riprendere con rinnovato impegno a operare per questsiobiettivi" e alla "comunità internazionale di usare la suainfluenza in favore di una soluzione". Lo ha detto nella cerimonia dibenvenuto a Betlemme. Papa Ratzinger ha poi voluto rivolgere un pensiero speciale alle vittime della striscai di Gaza: "Il mio cuore si volge a tutte le famiglie che sono rimaste senzacasa, so quanto avete sofferto a causa delleagitazioni che hanno afflitto questa terra per decine di anni. Pregoper le vittime di Gaza e imploro Dio per una pace giusta", ha aggiuntoil pontefice rispondendo al presidente palestinese Abu Mazen, che avevadenunciato l'occupazione israeliana. "Così come ogni altro popolo, ipalestinesi hanno un naturale diritto a sposarsi, a formarsi unafamiglia e avere accesso al lavoro, all’istruzione e all’assistenzasanitaria. Prego anche perché il lavoro di ricostruzione possaprocedere rapidamente dovunque case, scuole od ospedali siano statidanneggiati o distrutti, specialmente durante il recente conflitto aGaza. Supplico tutte le parti coinvolte in questo conflitto di vecchiadata ad accantonare qualsiasi rancore e contrasto che ancora sifrapponga sulla via della riconciliazione, per arrivare a tuttiugualmente con generosità e compassione, senza discriminazione". Si a patria palestinese - "La Santa Sede appoggia il diritto ad una sovrana patria Palestinesenella terra dei vostri antenati, sicura e in pace con i suoi vicini,entro confini internazionalmente riconosciuiti", ha sottolineato ilpapa appena arrivato a Betlemme. "Anche se al presente - ha detto alpesidente Abu Mazen - queso obiettivo sembra lontano dall'essererealizzato, io incoraggio lei e tutto il suo popolo a tener viva lafiamma della speranza, che si possa trovare una via di incontro tra lelegittimme aspirazioni tanto degli israliani quanto dei palestinesialla pace e alla stabilità". Abbattere i muri - Il 'muro' è il "punto morto a cui sembrano essere giunti i contatti traIsraeliani e Palestinesi", ha poi detto il Papa durante la visita nelpomeriggio a un campo di rifugiati a Betlemme. Benedetto XVI ha usatoil termine meno gradito agli israeliani - "muro", appunto - perdefinire quella che per Israele è una barriera difensiva  con la Cisgiordania. "In un mondo in cui le frontiere vengonosempre più aperte, al commercio, ai viaggi, alla mobilità della gente,agli scambi culturali, è tragico - ha proseguito Benedetto XVI - vedereche vengono tuttora eretti dei muri». Le critiche del Papa e i suoiauspici sono proseguiti: I «muri si costruiscono facilmente ma nondurano per sempre". I muri "possono essere abbattuti" ha detto nellacerimonia in cui si congeda da Betlemme. "Ho visto il muro che siintroduce nei vostri territori - ha riferito - separando i vicini edividendo le famiglie, circondando il vicino campo e nascondendo moltaparte di Betlemme".