Federica, caso diplomatico

Albina Perri

Roma - D'intesa con la Farnesina, l'ambasciatore d'Italia a Madrid, Pasquale Terracciano, ha inviato questa sera una protesta formale al Presidente della Generalitat di Catalogna, José Montilla, per le "inaccettabili e fantasiose" dichiarazioni del segretario generale per gli Affari Interni del governo catalano Joan Boada, circa la presunta volontà del governo italiano di utilizzare il caso dell'omicidio della giovane Federica Squarise per distrarre l'opinione pubblica italiana. Lo si legge in una nota dell'ambasciata italiana a Madrid. Intanto a Lloret Del Mar c'è un colpo di scena. L'omicidio di Federica Squarise avrebbe un testimone oculare, protetto dalla polizia. Qualcuno quella tragica notte a cavallo tra il 30 giugno e il 1 luglio, ha assistito all’uccisione della ragazza per mano di Victor “el Gordo”, l’uruguaiano, reo confesso, che è accusato di omicidio volontario con l'aggravante della violenza a scopo sessuale. E forse, Victor non ha agito da solo: qualcuno può averlo aiutato. Intanto la giustizia spagnola ha già emesso la sua sentenza: Victor dovrà rimanere in custodia cautelare per i prossimi due anni e, se il processo non verrà allestito in questo lasso di tempo, la custodia potrà essere rinnovata ad altri due anni, per un totale di quattro. Le motivazioni di questa decisione, risultata obbligatoria visto che l'uruguaiano non ha dimora fissa in Spagna, sono il rischio di fuga e quello di occultamento delle prove. Alla fine dell'interrogatorio di oggi, Victor è stato trasferito nel carcere di Girona. Non gli sarà concesso neppure il pagamento di una cauzione. Uno degli avvocati della Famiglia Squarise, Aldo Pardo, ha parlato dopo che le autorità spagnole hanno disposto la desecretazione di parte degli atti di indagine. "Il magistrato - dice Pardo - ha disposto la desecretazione di gran parte degli atti e soprattutto ora sappiamo che c'è un testimone protetto. Pensiamo che ci siano ulteriori sviluppi. Ora possiamo ipotizzare anche la presenza di complici ma dobbiamo ricordare che siamo ancora nella nebbia". Secondo l'avvocato, questa decisione della magistratura spagnola "accelererà anche il rientro della salma in Italia. Forse all'inizio della prossima settimana". Lo hanno interrogato a lungo Victor “el Gordo”. Nel  commissariato di Blanes gli inquirenti hanno ascoltato le sue confessioni per ben quattro ore, nella speranza di far luce su questo terribile omicidio. Ad ascoltare le parole del giovane anche il giudice istruttore del tribunale di Blanes Maria Teresa Ferrer. Dall’interrogatorio risulta che il giovane urugayano ha effettivamente trascorso la sera del 30 giugno in compagnia di Federica. All'uscita del locale,in tarda serata,  i due ragazzi sono rimasti da soli e hanno cominciato a baciarsi: "Federica mi piaceva - ha raccontato il giovane uruguaiano - e ho cercato di fare sesso con lei. Ma non voleva andare oltre e mi ha respinto...". A questo punto, Victor non ci ha più visto: il miscuglio deleterio di alcol e droga gli hanno fatto perdere il controllo. Stando alla sua confessione, l'avrebbe soffocata con una maglietta. Dove è successo? Come mai nessuno lo ha visto? Questi dettagli non sono ancora chiari. Tutto quello che per ora sappiamo è che dopo aver ucciso Federica Victor ha preso il corpo esanime della ragazza e l’ha chiuso nel portabagagli di un'auto, forse proprio la vecchia Renault che possedeva ma che da tempo non utilizzava più. Il corpo della giovane è rimasto chiuso in quell’auto per una settimana: ecco perché le condizioni in cui è stato ritrovato erano cosi pietose da non renderlo nemmeno riconoscibile. Victor poi, per ragioni ancora da accertare, ha deciso di scaricare il cadavere di Federica nel parco in pieno centro di Lloret del Mar. Si sentiva forse braccato? Perché ha scelto di sbarazzarsi del corpo proprio in quel parco, invece di gettarlo semplicemente in mare? Altri interrogatori faranno luce su questi misteri e chiariranno anche l’eventuale coinvolgimento di altre persone. Dopo l’omicidio l’assassino ha deciso di lasciare la città. Fuggendo al controllo delle forze dell’ordine si è recato prima a Madrid e poi a Tarragona, a 200 chilometri dalla Costa Brava. Qui ha chiesto aiuto ad alcuni amici, gli stessi che hanno deciso di denunciarlo alla polizia. Ciò che ha molto colpito l’opinione pubblica e che ha mandato su tutte le furie lo staff legale della famiglia Squarise, è stata la decisione degli inquirenti di lasciare andare Victor dopo aver sentito la sua testimonianza pochi giorni dopo la scomparsa della ragazza. El Gordo non aveva fornito un alibi convincente, ma nei suoi confronti non era stato preso nessun provvedimento di custodia cautelare. Perché? Se i suoi amici non l’avessero denunciato la polizia spagnola l’avrebbe catturato? Intanto la famiglia della vittima ha dichiarato di voler continuare a mantenere il silenzio stampa.  La squadra di legali che tutela gli Squarise ha inoltre annunciato di voler chiedere una seconda autopsia sul corpo della ragazza, una volta che la salma rientrerà in Italia. Questo dovrebbe accadere la prossima settimana. "Valuteremo con l'anatomopatologo Fenato la necessità di una nuova autopsia in base agli esiti di quella spagnola" ha detto l'avvocato Squarise, che ha però sottolineato che "l'istituto di medicina legale di Girona in Spagna dove è stata eseguita l'esame sulla salma, è uno dei migliori d'Europa".