La sindrome di Diogene

Silvia Tironi

Quando il virtuale assomiglia fin troppo alla realtà. Prendete le caselle postali: stracolme di pubblicità e inserzioni, se non per quelle lettere o quelle bollette che dobbiamo pagare e che, per evitare di vedersi tagliati luce e gas, abbiamo la briga di portare in casa. Ma tutto il resto rimane lì, a fare volume finché non ci rendiamo conto che arrivata ora di fare pulizia. La sindrome di Diogene - La stessa cosa, a quanto pare, accade pure con le e-mail al punto che si parla già di sindrome di Diogene, il termine con il quale si indica la malattia che annovera alcuni sintomi come l’abitazione trasformata in una vera discarica per sporcizia, la totale trascuratezza e disinteresse per la pulizia sia dell’abitazione che personale, l’accumulo senza regole di qualunque materiale o oggetto anche inservibile. A darne notizia è stato il quotidiano spagnolo El Pais, secondo il quale si tratta della tendenza compulisva di molti utilizzatori di mail ad accumulare tutta la posta ricevuta e inviata nelle loro caselle. Le tipologie di chi legge le mail - Stando a quanto dichiara l’esperto di sistemi tecnologici Enrique Dans, al momento sono stati individuati cinque tipi di utenti di posta elettronica: oltre al Diogene che non cancella nulla finché non riceve più nulla talmente l’account è stracolmo di spazzatura, c’è il “classificatore”, maniaco dell’ordine che legge e cataloga tutto; quello con una “memoria selettiva”, che conserva solo le cose importanti; “il sentimentale”, uno che tiene solo i messaggi che per lui rappresentano un valore emotivo; l’”irresponsabile”, uno che cancella tutte le mail, ma proprio tutto, anche quelle che magari poi lo faranno disperare perché sono finite chissà dove. La tendenza più preoccupante, per Dans, è comunque quella di Diogene: non tanto perché le caselle sono piene di posta, ma perché sono piene di immondizia.