Il Tar blocca l'Agcom
Erano e rimangono i nemici delle bollette del telefono: primo perché costavano un sacco, secondo perché una volta che apparivano nella lista delle chiamate in uscita scattavano le indagini all’interno della famiglia. Chi ha osato chiamare? Chi si è messo a comporre questo numero? Il numero in questione è di quelli che cominciano con l’144 o l’892, l’899 e l’166. Dall’altra parte della cornetta spesso rispondevano ragazze che cercavano di intrattenere, a loro modo, il cliente di turno. Bloccato, sbloccate, riboccate. Una telenovela infinita della quale va scritta una seconda puntata: il Tar del Lazio ha infatti annullato la delibera dell’Autorità generale delle comunicazioni, che fermava in automatico le telefonate ai numeri a sovrapprezzo. La potestà regolatoria spetta al ministero delle Comunicazione e non all’Agcom”, hanno fatto sapere i magistrati amministrativi che hanno annullato la decisione dell’Autorità che aveva emanato una delibera nella quale si prevedeva, a partire dal primo luglio (termine in un secondo momento posticipato al primo ottobre), il blocco automatico delle chiamate ai numeri viziosi. Già lo scorso 13 giugno, il Tar aveva sospeso la delibera che prevedeva il blocco delle chiamate a partire dal primo luglio, ritenendo che per decidere sulla questione fosse necessario l’approfondimento nel merito. Il successivo 18 luglio, i giudici avevano respinto la richiesta di sospensione del provvedimento di posticipo del blocco al primo ottobre ritenendo che l’Autorità, nel differire i termini, e nel prevedere adeguate forme di informazione agli utenti, facesse venire meno il presupposto della misura della sospensione richiesta.