Lusso low cost

Silvia Tironi

Mentre il Paese è travolto dal crollo dei consumi e sballottato tra i terremoti finanziari, crescono i fatturati di brand giovani come Zara, H&M, Mango, Esprit, Oviesse, (ultimo nato con Elio Fiorucci come stilista) che sono riusciti ad imporsi introducendo capi d’abbigliamento all’ultima moda a prezzi competitivi. E se fino allo scorso anno c’era chi osava  con il capo griffato unito  ad altri di minor valore commerciale, oggi la tendenza  lo impone. Il mix “lusso ed economico” qualcuno lo ha definito radical chic. Quindi largo a borsa firmata e jeans low cost. In tempi di recessione la moda diventa fast, cheap and chic. Per essere elegantemente al passo coi tempi si rivoluzionano le regole  della moda. E gli stilisti non disdegnano. «Credo sia un segno di intelligenza, mettere insieme i pantaloni di Zara con la camicia griffata, è un modo per personalizzare uno stile», conferma Lorella Signorino, laureata in economia e commercio, designer modenese delle due linee Love sex Money e Love is Love, prima donna capace di trasformare la logica matematica dell’alta finanza in elemento chiave di successo stilistico. Daniela Mastromattei su Libero di sabato