Libano: arrivano i taxi acquatici

Tatiana Necchi

Meglio un viaggio tra le onde dell'azzurro Mediterraneo occidentale piuttosto che trascorrere ore in colonna su chilometri di cemento infuocato tappezzato di macchine bloccate nel traffico libanese. Così il governo del premier Saad Hariri sta studiando il progetto che prevede l'avvio dei taxi acquatici (nella foto un motoscafo taxi a Venezia). L'iniziativa, già intrapresa in altri paesi con grande successo, mira a risolvere il problema dei collegamenti da Beirut alle più belle città libanesi frequentate in vista dell'estate: la capitale Tripoli, l’antico porto fenicio di Byblos, Junie, Damur, Sidone, Tiro e persino Naqura, nell’estremo sud del Paese, dove  è dispiegata la forza delle Nazioni Unite Unifil. I costi di viaggio, tra l’altro, si prevede siano molto contenuti: per esempio raggiungere Tripoli via mare da Beirut richiederà soli 55 minuti di viaggio e costerà 5000 lire libanesi, vale a dire poco più di 2,5 euro. "Il Beirut Water Taxi Project - spiega l’ideatore Khaled Ahmad Taki, ella Franchise Business Consultants, al quotidiano locale "The Daily Star" - contribuirà anche a ridurre le emissioni di anidride   carbonica. Parte della bellezza del progetto è che non bisogna convincere la popolazione dell’esigenza di un drastico cambiamento del sistema di trasporti - continua - La popolazione è attratta dalle macchine perchè sono un segno di prestigio". A sostegno dell’economia libanese, che da sempre punta sul turismo, il progetto prevede anche la creazione di piccoli mall nelle stazioni d’arrivo dei traghetti e, se approvato, creerà 15mila nuovi posti di lavoro.