Animalisti contro Armani

Fausto Carioti

 "Giorgio Armani è un gran bugiardo". Parola del salva-animali Dan Mathews, vice presidente di Peta (People for the ethical treatments of animals), che anni fa lanciò la memorabile campagna-scandalo "meglio nude che in pelliccia" con le top model senza veli. E ora si scaglia contro il re della moda: "Non è stato di parola", lamenta Mathews: "un anno fa aveva detto che non avrebbe più usato pellicce, invece nella nuova collezione autunnale ci sono giacche e gonne con inserti di pelliccia, pellicce con decorazioni floreali e persino tutine da neve per bambini con inserti in vero pelo". Dal momento in cui Armani si è rifiutato di vedere con i propri occhi come gli animali vengono mutilati per le sue collezioni Peta ha iniziato a sollecitare le celebrità di Hollywood che indossano i suoi vestiti e che ne frequentano le sfilate, tra cui Tom Cruise e Katie Holmes, Cate Blanchett e Glenn Close, a usare tutta la loro influenza perché lo stilista mantenga la parola data. Tra le star che si sono appellate ad Armani per conto di Peta vi sono già Pamela Anderson, Paul McCartney e la protagonista di X Files, Gillian Anderson, che la scorsa settimana a Londra si è prestata a commentare il nuovo filmato Peta sulle pellicce di coniglio. Una nuova campagna aggressiva, dunque, in un momento in cui la moda sta rivalutando le pellicce. E domani 7 ottobre, davanti all'Emporio Armani di Milano, gli attivisti del Peta manifesteranno contro lo stilista ed esporranno cartelloni giganti che raffigurano Armani nelle vesti di novello Pinocchio. I manifestanti presenteranno anche un nuovo documento filmato, commentato dalla star Gillian Anderson, sugli allevamenti e sui mattatoi per conigli in Francia e in Cina, dove Armani - dice l'organizzazione Peta - si rifornisce. "Per soddisfare un capriccio di lusso sta condannando un numero enorme di conigli ad una vita di sofferenze e ad una morte violenta in Cina, nazione in cui non esistono norme di protezione degli animali", aggiunge Dan Mathews che in due decadi di attivismo animalista è riuscito a convincere stilisti del calibro di Calvin Klein, Ralph Lauren e Tommy Hilfiger a rinunciare alle pellicce per sempre.