Ha scritto "t'amo" via mail

Fausto Carioti

"Ho scritto t'amo sulla sabbia, e il vento poco a poco se l'é portato via". T'ha scritto "t'amo" via mail, ed è probabilmente una bugia. Secondo lo studio condotto da un team di ricercatori americani, chi usa la posta elettronica tende a mentire il doppio di chi scrive con la penna. A scoprirlo sono stati Liuba Belkin della Lehigh University in Pennsylvania, Terri Kurtzberg della Rutgers University, New Jersey, e Charles Naquin della DePaul University, Chicago. Porta la loro firma il doppio studio dal titolo "Essere sinceri online" e presentato all'incontro annuale dell'Academy of Management in California. La posta elettronica, stando all'esperimento effettuato dagli studiosi su un gruppo di quarantotto studenti, porterebbe il mittente a mentire con più facilità: il tasso di mezogna di chi scrive via mail sarebbe addirittura del 50% più alto di chi comunica con la lettera tradizionale. Dei quarantotto studenti "analizzati", il 92% di quelli che hanno scelto la posta elettronica per inviare comunicazioni ha raccontato una frottola, mentre solo il 64% di chi ha scritto di proprio pugno il messaggio su carta ha raccontato una bugia. Carta e penna, dunque, sono dai più considerati emblema di onestà e correttezza. La mail, invece, strumento per piccole bugie anche tra amici. "La posta elettronica evita di mostrare qualsiasi tipo di segnale comportamentale o non verbale che il nostro corpo potrebbe emettere durante una conversazione verbale, ma anche nell'ambito di una lettera scritta a mano", spiegano i ricercatori, "e favorisce quindi comportamenti ingannevoli che difficilmente possono essere scovati".