Carrie lancia la moda della pancia in prestito

Silvia Tironi

Le mode d’oltreoceanosi sa, prima o poi, non tardano ad arrivare anche in Italia. L’ultimapratica di culto tra le star americane sembra essere la possibilità di affittaredelle ‘incubatrici umane’ per portare avanti, senza troppi problemi, legravidanze. Pioniera di questa filosofia, Sarah Jessica Parker, la giornalista Carriedi 'Sex and the City', che proprio in questo periodo sta aspettando duegemelle nel ventre di un’altra. La bella l’attrice, infatti, sposata conMatthew Broderick da dodici anni e già madre di un bimbo di sei (James), nonriuscendo a restare incinta nuovamente, ha cercato una madre surrogata. «Sarahe il marito sono al settimo cielo» ha dichiarato una portavoce della coppia,mentre un amico dei due attori si sarebbe lasciato sfuggire che «le gemellesono un figlio in più di quanto si aspettassero». Non si sa se le bambinenasceranno da ovuli provenienti da una banca della fertilità, se siano invecequelli di Sarah, fecondati dallo sperma del marito, o se - caso più controversodal punto di vista legale - siano stati messi a disposizione dalla donatrice. Certoè che a Hollywood la gravidanza per procura sta diventando sempre più popolaretra le celebrità all’apice della carriera. Prima di “Carrie”, infatti, anchel’attrice Angela Bassett, la top model Cheryl Tiegs, Robert De Niro, DennisQuaid e l’icona del pop ispanico Ricky Martin. In Italia, ricorrere all’uteroin affitto non è, tuttavia, ancora possibile ma ci sono almeno 100 casiall’anno di coppie che partono per la Russia, la Grecia, l’Ucraina, l’India o gli Stati Uniti alla ricerca diuna donatrice (pagata circa 30 mila euro nei Paesi dell’Est e 140 mila inAmerica).  Ma cosa pensano davvero leitaliane? Ricorrerebbero a una “pancia in prestito” per avere un figlio? Il 30%dice si: ricorrere all’utero in affitto è assolutamente legittimo. Lo rivela unsondaggio Swg per Donna Moderna, il settimanale diretto da Patrizia Avoledo eCipriana Dall’Orto, in edicola questa settimana.