Bestiario
Pansa: diciamo la verità, Berlusconi non ha futuro
Forse parleremo di Silvio Berlusconi ancora per mesi. Forse il Cavaliere riuscirà a far cadere il governo Letta, sia pure senza ottenere le elezioni anticipate. Forse i suoi tifosi continueranno a invocarlo come l’unico leader possibile del centrodestra. Di certo resterà per molti un personaggio pubblico rispettato. Però a mio avviso esiste una verità che va detta senza reticenze da supporter o ipocrite: Berlusconi non ha più futuro. E come capo politico è finito. Per tutti i politici con una storia importante alle spalle arriva il momento di riconoscere che il loro ciclo si è concluso. Nella storia italiana del dopoguerra è accaduto a molti. È sufficiente citare il nome più grande: Alcide De Gasperi. Dopo aver guidato sette governi, nel luglio 1953 tentò di costituire l’ottavo, ma non ottenne la fiducia. Lasciò il posto al governo monocolore democristiano di Giuseppe Pella e il 19 agosto 1954 morì, all’età di 73 anni. Di certo Berlusconi camperà assai più a lungo di De Gasperi. Il 29 settembre compirà 77 anni e ha l’aspetto e l’energia di un signore in ottima salute. I suoi lati deboli, semmai, sono altri. E adesso il Bestiario proverà a indicarne due, con bonarietà e senza nessuna intenzione provocatoria. Sul versante giudiziario, il Cavaliere è messo male. Ha appena ricevuto dalla Cassazione la conferma di un condanna a quattro anni di carcere, di fatto ridotti a uno. In più gli è stato inflitto un lungo periodo d’interdizione dai pubblici uffici, compresa una carica parlamentare. Sino a oggi può sperare soltanto in un atto di clemenza del presidente della Repubblica. Ma sarà lui a doverlo chiedere a Giorgio Napolitano. È facile immaginare che il Cavaliere vivrebbe questa domanda come un’umiliazione. Leggi il Bestiario integrale di Giampaolo Pansa su Libero in edicola domenica 18 agosto