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Uici, professionalità cani guida ricevuta da presidente Casellati
Roma, 16 ott. (Labitalia) - Un lavoro a 4 zampe che, proprio in questi giorni viene celebrato. Sono in corso, infatti, in tutta Italia le celebrazioni per la XIV Giornata nazionale del cane guida, promossa dall’Unione italiana ciechi e ipovedenti (Uici), sotto lo slogan 'La tua zampa, la mia mano ... la nostra storia'. Una grande iniziativa di sensibilizzazione per instaurare un dialogo permanente con tutti i cittadini e con le pubbliche amministrazioni e riaffermare l’utilità dei cani guida per ciechi e la necessità di potenziare le scuole di addestramento, in un incontro di gioia e condivisione tra cani, conduttori e cittadini. Tra i momenti più salienti, l’iniziativa a Palazzo Giustiniani con la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, che oggi ha ricevuto una delegazione di non vedenti accompagnati dai loro cani guida e rappresentanti di Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti nazionale e sezione Roma. L’incontro, guidato dal Presidente nazionale Mario Barbuto e dal Presidente di Uici Roma, Giuliano Frittelli, si è svolto al termine di un itinerario-corteo per il centro città che ha voluto evidenziare i problemi di mobilità delle persone con deficit visivo e stimolare una maggiore cultura dell’accoglienza e del rispetto delle regole. Nel corso dell’incontro, Unione italiana ciechi e ipovedenti ha consegnato alla Presidente del Senato il decalogo sui comportamenti da tenere in presenza di un cane guida per ciechi con un approfondimento sui diritti di accesso delle persone non vedenti. In Italia si registrano, infatti, molti episodi in cui al cane guida e di conseguenza al suo conduttore cieco, è impedito di salire su un autobus o su un taxi, di accedere a un luogo pubblico o di soggiornare in un albergo, malgrado quanto previsto dalla legge. Per ricordare queste regole Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Roma, in collaborazione con Atac Mobilità, ha lanciato una campagna di audiospot trasmessi per tutta la settimana nelle stazioni della metropolitana di Roma. "E’ molto importante - ha dichiarato il presidente di Unione italiana ciechi e ipovedenti, Mario Barbuto - che istituzioni e comunità siano al fianco dei non vedenti in questa giornata che celebra una storia di impegno ormai quasi centenaria e un racconto unico di tradizione, solidarietà, amicizia e libertà che vede al centro il cane guida per ciechi come aiuto insostituibile. Oltre la forza della legge per garantire la migliore convivenza tra il cane guida per ciechi e le comunità, vogliamo sottolineare l’urgenza di potenziare le scuole di addestramento che operano molto al di sotto del potenziale e delle richieste, al punto che un non vedente aspetta 2 anni prima di ricevere un animale addestrato". La XIV Giornata nazionale del cane guida intende anche ricordare il Diritto all’accesso libero dei cani guida per ciechi come sancito dalla legge numero 37 del 1974, integrata e modificata dalle leggi numero 376/1988 e numero 60 del 2006. Queste disposizioni consentono al non vedente di entrare in tutti i luoghi aperti al pubblico e di salire sui mezzi di trasporto, senza costi aggiuntivi o limitazioni, fatto salvo l’obbligo della museruola. Un cane guida per ciechi, generalmente un labrador o un golden retriver, è sottoposto a un delicato periodo di addestramento della durata minima di 6 mesi. Il primo step è l’affidamento a una famiglia che gli insegna le regole fondamentali di comportamento prima del percorso vero e proprio di educazione con personale personalizzato. L’addestramento ha costi molto elevati, quantificabili in diverse migliaia di euro per singolo cane. L’Italia vanta un patrimonio di competenze di grande valore sia per i non vedenti che per le loro famiglie, ma il numero dei cani addestrati ogni anno è del tutto insufficiente. Ci sono infatti solo 5 strutture abilitate alla formazione (oltre alla Helen Keller di Messina e a quella di Scandicci in provincia di Firenze, Limbiate in provincia di Milano, Selvazzano in Provincia di Padova, Campagnano in Provincia di Roma) che possono esistere solo grazie all’aiuto di fondi regionali o al sostegno di enti benefici.